Addio a Nara Marchetti, una vita da partigiana

Aveva 96 anni, staffetta in gioventù, poi presidente Anpi. Il ricordo del sindaco Tambellini

Nara Marchetti

Nara Marchetti

Lucca 24 novembre 2020 - "Nara con i suoi racconti. Nara con la sua ironia. Nara con quella incredibile passione per le cose giuste, per la libertà, per la vita tutta intera, che le era stata in parte rubata negli anni della sua adolescenza, dal Fascismo prima, dalla guerra dopo. È morta Nara e non mi sembra vero. Non mi sembra possibile, perché Nara c’è sempre stata".

Con queste parole il sindaco Alessandro Tambellini ricorda la scomparsa di Nara Marchetti, 96 anni, staffetta partigiana   al termine della seconda guerra mondiale e a lungo presidente della sezione lucchese dell'associazione nazionale partigiani italiani (Anpi). La sua scomparsa ha suscitato cordoglio nel mondo politico della città. 

"Con la sua testimonianza, integra, altissima, concreta, emozionante, libera. Lei bambina che sognava di diventare un giorno come Dolores Ibarruri, lei adolescente che entra in contatto con la rete dei partigiani locali, che porta informazioni, crea una formazione partigiana nelle colline del capannorese, fa da collegamento tra la Piana e Lucca, prende parte al Comitato di liberazione nazionale ucchese e contribuisce così alla Liberazione della città - ricorda il sindaco -  A piedi e in bicicletta, ogni giorno, senza conoscere sosta, senza conoscere paura, guidata da un bisogno di libertà e di uguaglianza, che ha poi attraversato tutta la vita di Nara".

Dopo l'impegno nel Pci nell’Unione delle donne italiane, protagonista della  battaglia per riconoscere il diritto di voto alle donne.

"Ognuno di noi associa a lei un pensiero, un ricordo, una visita, una chiacchierata, una lettura, una fotografia n- aggiunge Tambellini - La ricordano i ragazzi più giovani, perché Nara era in piazza con loro il 25 aprile, da presidente Anpi incontrava le scuole, lasciava la sua testimonianza a chiunque volesse ascoltarla". Tambellini infine la ricorda come "una donna impegnata per le donne e per i più fragili, per tutta la vita. Una donna che ha fatto la storia, la nostra storia: la storia dell’Italia libera, antifascista, democratica e repubblicana".

Tambellini conclude esprimendo cordoglio personale e di tutta l’amministrazione comunale ai familiari, alla figlia, ai nipoti e ai bisnipoti.