"L'operaio morto lavorava da solo in un luogo pericoloso"

Accuse della Fiom Cgil dopo l'infortunio di Altopascio. "Ritrovato non si sa dopo quanto tempo". Il sindacato: "Stop ai tagli sulla sciurezza"

Il cantiere posto sotto sequestro dai carabinieri

Il cantiere posto sotto sequestro dai carabinieri

Lucca, 8 gennaio 2020 - "Purtroppo un nuovo incidente mortale sul lavoro nella nostra Provincia, nel settore metalmeccanico. Il decennio appena concluso ha registrato la morte di 17.000 lavoratori: una vera e propria strage". Lo scrive in un comunicato a firma Mauro Rossi la Fiom Cgil di Lucca - all'indomani dell'incidente mortale avvenuto ad Altopascio e costato la vita  a Marco Viviani  di 53 anni, dipendente della Rm di Porcari.  "Nell'incidente avvenuto ieri ad Altopascio su cui la Magistratura dovrà fare le necessarie verifiche, un dato salta comunque agli occhi e fa rabbrividire. La vittima lavorava da sola ed oltretutto in un ambiente non sicuro. Tanto è vero che il suo corpo è stato ritrovato casualmente dopo un tempo che non si sa quanto lungo. In questo come in molti altri casi, forse tutti, non c'è niente di casuale, niente di non prevedibile. Ci sono sempre responsabilità che debbono essere accertate. Non si dovrebbe morire per il lavoro ed invece si muore".

"Se tutti coloro che potrebbero fare qualcosa (istituzioni in primo luogo ) non si muovono non c'è niente che possa scongiurare che la strage continui. Alla base di tutto c'è in primo luogo l'idea che, per abbassare i costi e aumentare i guadagni, la cosa più semplice sia risparmiare sulla sicurezza e mettere a repentaglio l'incolumità e la vita stessa delle persone che lavorano" prosegue la Fiom. Che accusa i governi: "Si taglia sulla prevenzione e si riducono i finanziamenti alle Asl e agli Ispettorati del Lavoro. Con la conseguenza che il personale addetto alla vigilanza è sempre meno ed assolutamente insufficiente: il rischio, per le aziende inadempienti, di essere sottoposte a controlli e verifiche è diventato pressoché inesistente".