Menù, mostre e messe Torna la festa del patrono

Da lunedì un calendario di dodici di giorni per celebrare il San Martino. L’assessore Bresciani: "Mantenere la ricorrenza è un segnale di speranza"

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di Daniele Masseglia

Pazienza se quest’anno si dovrà rinunciare al panino con la porchetta e altre specialità di stagione. San Martino è pur sempre il patrono della città, con buona pace del più blasonato San Biagio, ed è quindi giusto festeggiarlo seppur nei limiti imposti dall’attuale emergenza sanitaria. E’ questa la filosofia che ha spinto il Comune a omaggiare il più possibile la ricorrenza puntando su tre elementi di richiamo: i menù a tema nei ristoranti, le messe nel Duomo di San Martino e l’apertura di mostre e musei. Niente fiera con i tradizionali banchi, insomma, bensì un calendario in programma dal 2 all’11 novembre per assicurare intrattenimento e spensieratezza.

"In questo momento – spiega l’assessore agli eventi Francesca Bresciani – anche un’iniziativa come i menù speciali di San Martino nei ristoranti può essere un segnale di speranza. Abbiamo il dovere di sostenere quelle professioni e quelle imprese che in questo momento stanno soffrendo più di altre. San Martino è una di queste. Ringrazio i ristoratori per aver confermato la loro adesione. Sono un importantissimo elemento di richiamo per il centro storico e per tutta la città". In otto locali, vale a dire Alex, Il Posto, Gatto Nero, Il Peposo, Pinocchio, La Volpe e l’uva, inCarne e LaVintage bistrot, si potranno apprezzare i classici piatti della tradizione come il tordello pietrasantino, la pappa al pomodoro, il coniglio alla cacciatora, la ribollita, il lampredotto toscano o la tagliata, e molto altro ancora (la brochure è sul sito www.comune.pietrasanta.lu.it). Tra gli eventi collaterali ci saranno poi la messa in Duomo l’11 novembre alle 18 e l’apertura di musei e spazi espositivi: dalla mostra “Tempo“ di Bertozzi & Casoni nella chiesa e chiostro di Sant’Agostino (da martedì a venerdì ore 16-19, sabato e domenica anche 10-13), la collettiva “EstremA Oriente“ nella sala del San Leone a Porta a Lucca, “Scultura come paesaggio“ di Tommaso Milazzo nella sala delle Grasce e “De rerum natura“ di Asart nelle sale dei Puiti e del Capitolo del Sant’Agostino.