Catene di Sant'Antonio nel Duomo, il parroco le vieta: "Sanno di magia"

Castelnuovo. Tra le panche spunta l’avviso contro le preghiere 'finte'

L'avviso che per alcuni giorni è stato affisso in Duomo a Castelnuovo

L'avviso che per alcuni giorni è stato affisso in Duomo a Castelnuovo

Lucca, 14 settembre 2019 - «In questi giorni sono stati lasciati in Duomo decine e decine di fogli con ‘catene di preghiera’ senza alcun tipo di autorizzazione. Si prega di non lasciarle più e di non diffonderle, perché sanno di superstizione e di magia e niente hanno a che vedere con la vera preghiera cristiana. Grazie». E’ questo l’avviso che per alcuni giorni ha lasciato affisso in Duomo a Castelnuovo il parroco monsignor Angelo Pioli, insieme a don Alex Martinelli e don Michele Fabbrini che curano la vasta comunità parrocchiale che fa capoluogo garfagnino, ma che si estende ad una quindicina di paesi.

I sacerdoti hanno voluto mettere in chiaro che non vanno bene questi inviti a formare catene di preghiera, a volte quasi dal tono intimidatorio e che comunque mettono in imbarazzo e in angoscia le persone che li ricevono per e-mail, WhatsApp e Facebook . Nelle scorse settimane a Castelnuovo avevano cominciato a deporre in Duomo decine e decine di foglietti-invito fotocopiati in vari punti, sia sotto il quadro della Divina Misericordia, sia presso le statue di San Rocco e Padre Pio nell’antisagrestia. Sicuramente diversi fedeli prendevano quei foglietti dato che in poco tempo diminuivano.

Alcune persone si sono rivolte per chiarimenti ai tre sacerdoti. Insomma un certo imbarazzo c’era. Così don Angelo, insieme ai confratelli, ha deciso di agire con decisione affiggendo il suddetto cartello. Il risultato è stato raggiunto in quanto di biglietti con inviti di preghiera non sono stati più lasciati e così è stato tolto anche l’avviso del parroco. «Veramente stavano diventando troppo numerosi questi messaggi – ci dice il parroco – non certo in sintonia con la religione cristiana. Erano di vario tipo. Come ‘se farai tale preghiera per sei giorni consecutivi, la persona tale guarirà…’. Oppure ‘se farai tale preghiera per un mese la tua famiglia sarà indenne da malattie…’ e così via. Chi li ha depositati in Duomo sicuramente li ha ricevuti da altri ed ha continuato l’opera di diffusione per non avere rimorsi. E’ un comportamento scorretto e non cristiano mettere in angoscia le persone più sensibili e quelle che magari vivono la religione in modo semplice. Da qui il nostro intervento di sacerdoti di critica verso questi comportamenti». Il caso era stato segnalato via Facebook anche dall’associazione ‘Garfagnana ti voglio bene’.