Luminara, la tragedia dei due operai: 10 indagati per omicidio colposo

La Procura ha scelto i tre superconsulenti

I soccorsi ai piedi della gru

I soccorsi ai piedi della gru

Lucca, 21 settembre 2017 -   Dieci avvisi di garanzia per omicidio colposo sono stati firmati dalla Procura per la morte di Eugenio Viviani e Antonio Pellegrini, i due operai schiantatisi a terra in via Veneto il 1 settembre scorso mentre montavano gli arredi della Luminara. Non si tratta ovviamente di responsabilità accertate, ma di semplici atti dovuti per procedere alla nomina dei consulenti tecnici.

Sono comunque indagati Giuseppe «Pino» Ranieri, legale rappresentante della «Cooperativa Agricola Morelli» e il consulente per la sicurezza Vitantonio Strifezza di Prato; poi Marco Milesi di Milano, Fosco Celi di Rimini e Paolo Balugani di Modena, rispettivamente amministratore delegato, presidente e direttore tecnico della «Oil & Steel» nel 2009 quando fu acquistata la gru. Indagati anche i fornitori dei materiali e chi si è occupato della manutenzione a vari livelli, da Francesco Corrado di Imola, Daniele Pinardi di Gazzuolo (Mantova), Giuliano Picchi di Anzola nell’Emilia, Sergio Rossi di Forlì, Silvano Nannetti di Castrocaro Terme.

La procura ha individuato i tre professionisti ai quali saranno affidate le perizie per far luce sulla morte dei due operai. Domani il conferimento ufficiale dell’incarico, con la forma dell’accertamento tecnico irripetibile, all’ingegner Renzo Capitani dell’Università di Firenze, Fabio D’Errico del Politecnico di Milano e Costantino Balboni, professore ordinario dell’Università di Genova. I difensori degli indagati e gli avvocati che tutelano i familiari delle vittime (i legali Massimo Panzani per Viviani e Alessandro Baroni per Pellegrini) potranno nominare a loro volta dei consulenti di parte. LE PERIZIE tecniche verteranno sulla dinamica della tragedia e sulle cause all’origine dell’improvvisa rottura del braccio meccanico della gru «Oil & Steel» che provocò la fatale caduta dei due operai da dieci metri di altezza. Nel mirino sia la manutenzione che la qualità dei metalli utilizzati per realizzare il braccio meccanico della gru. Un passo avanti nell’inchiesta, ma la strada per conoscere la verità sulla tragica fine di Eugenio e Antonio è ancora lunga.