Luminara, Mottettone e Fuochi La festa ritorna al gran completo

Bella e partecipatissima reunion dei Lucchesi nel Mondo alla “Buca“, oggi la tradizione prende forma

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LUCCA

Il giorno della Festa lucchese è arrivato. E, è bene dirlo subito, sarà una festa al gran completo, fuochi d’artificio compresi. Il tradizionale spettacolo pirotecnico al termine della processione è infatti stato confermato. Sfila oggi La Luminara in omaggio al Volto Santo, con i primi Vespri alle 18 in Cattedrale, presieduti dall’arcivescovo, e alle 19.15 raduno delle rappresentanze in San Frediano, alle 20 preghiera iniziale (tutti i dettagli nell’inserto speciale sulla Santa Croce). E’ il giorno in cui tanti “Lucchesi nel Mondo“ tornano nella città di origine. La tradizionale conviviale, che si è svolta alla Buca di Sant’Antonio, è stata da “tutto esaurito“. I rappresentanti delle delegazioni estere, giunti a Lucca per la processione della Santa Croce hanno incontrato le autorità locali, tra cui il sindaco Pardini. Ma dei momenti solenni e imperdibili è il Mottettone per la Santa Croce che è stato composto dal Maestro Luca Bacci, direttore della Cappella Santa Cecilia che lo eseguirà, come da tradizione, stasera al rientro in San Martino della processione. E’ dedicato a monsignor Paolo Giulietti e agli amici Cantori della ‘Santa Cecilia’, coro della Cattedrale.

Il maestro Bacci ha voluto intitolarlo Ceciliano per ricordare lo spirito del movimento omonimo di fine ‘800, che intendeva contrastare l’ingerenza dello stile operistico a favore di una maggiore intimità e semplicità di canto (uno dei suoi esponenti di spicco è Lorenzo Perosi, di cui quest’anno ricorre il centocinquantesimo dalla nascita). Tutto il bel Mottettone è dunque facile ascolto pur mantenendo le tre sezioni caratteristiche di questa composizione esclusivamente lucchese. Il primo tempo è un Allegro maestoso che inizia con un breve preludio strumentale di 2 corni, 2 trombe e timpani, si aggiunge poi l’organo e il coro.

Il secondo tempo è un Adagio mesto e meditativo in tonalità minore dove la melodia principale dei soprani è ornata ed addolcita da quella dei contralti mentre tenori e bassi sorreggono le armonie. Il terzo tempo è una breve fuga in stile severo dove le quattro voci enunciano l’idea musicale legata al testo. Inizia con un piccolo intervento strumentale poi, a partire dai bassi, tenori, contralti e soprani lo sviluppo dell’idea, in un crescendo di voci e strumenti che sfocerà nell’Amen finale.

Gli esecutori sono Luca Lencioni e Maicol Pucci alle trombe, Stefano Lodo e Loreta Ferri ai corni, Federica Martinelli ai timpani e Giulia Biagetti all’organo.

Composizione azzeccata, dotta e accattivante, il Mottettone Ceciliano è il quinto composto dal Maestro Bacci, che ha appena ottenuto i complimenti del presidente della Cappella Santa Cecilia, professor Renzo Cresti.

L.S.