Luglio amaro per Villa Ciocchetti Quindicimila euro in più di utenze

C’è preoccupazione alla Rsa di proprietà della Croce Verde. Il gas è la voce che incide con maggior peso. Il presidente Dalle Luche: "E’ un problema grosso, spero che gli enti pubblici tengano conto di questa criticità"

Migration

Quindicimila euro in più di bollette tra luce, acqua e gas. Anche la rsa “Villa Ciocchetti“, di proprietà della Croce Verde di Pietrasanta, deve fare i conti con l’aumento vertiginoso del caro-vita. La mazzata è aggiornata alle cartelle arrivate a fine luglio, confrontate con l’analogo periodo di un anno fa. E meno male che la struttura già da alcuni anni punta al risparmio energetico grazie a interventi di adeguamento costati all’epoca 200mila euro, con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Lucca, altrimenti gli importi da versare sarebbero stati ancora più pesanti. Non solo: il ripristino del servizio diurno, dopo due anni di restrizioni dovute all’emergenza Covid, sta garantendo entrare ulteriori che in parte compensano la lievitazione delle bollette.

Ecco spiegate le due facce della stessa medaglia: la preoccupazione per le bollette future, ma con un sostanziale ottimismo. "Al 31 luglio – spiega il presidente della Croce Verde Gabriele Dalle Luche – le utenze, complessivamente, sono venute a costarci 15mila euro in più rispetto al 2021. Il metano, in particolare, è la voce che ha inciso di più. Inutile girarci intorno: quella del caro-vita è una grossa incognita, un punto interrogativo di cui ci renderemo conto in inverno. Un minimo di preoccupazione, quindi, c’è. Speriamo che gli enti pubblici, in testa il governo, tengano conto di questa grossa criticità e intervengano in maniera adeguata". In ballo c’è la tenuta di una struttura storica e importante che dà lavoro a una quarantina di operatori e garantisce 46 posti letto, più una decina di diurni riattivati da poco. Un’oasi felice, a dirla tutta, visto che la rsa di Pietrasanta durante il tremendo periodo del lockdown era stata tra le pochissime a non registrare nemmeno un caso di positività al Covid sia tra gli operatori che tra i pazienti.

"A fine settembre – prosegue Dalle Luche – come direttivo faremo un punto della situazione. Il riscaldamento di certo non possiamo ridurlo, al di là degli orari che saranno disposti dal governo. Insomma, non possiamo lasciare al freddo gli anziani. Stiamo aspettando dove andremo a cascare, speriamo non sia un dramma sociale come viene paventato da più parti. Grandi soluzioni non ne abbiamo, ma in ogni modo si tratterà di misure non a discapito degli ospiti. Per fortuna, grazie al maxi-contributo di alcuni fa da 200mila euro, abbiamo potuto effettuare tre tipi di intervento: tetto coibentato per ridurre la dispersione di calore, impianto fotovoltaico per produrre energia elettrica e solare termico per scaldare l’acqua. I conti economici – conclude – cercheremo di sistemarli: per fortuna come rsa lavoriamo tanto".

Daniele Masseglia