Venezi fra i 100 emergenti d’Italia. E' nella classifica degli Under 30 di Forbes

La ventottenne lucchese direttrice d'orchestra è stata inserita dalla prestigiosa rivista Forbes tra i cento giovani under 30 italiani considerati i leader del futuro

Beatrice Venezi

Beatrice Venezi

Lucca, 21 marzo 2018 - Di riconoscimenti è costellata la sua lunga seppur giovane carriera anche se sul suo profilo Facebook accanto alle foto di rito con una bacchetta in mano intenta a dirigere decine di strumentisti, non è difficile nemmeno vederla in posa per selfie oppure mentre addenta un quarto di pizza. Perché, anche se la lucchese Beatrice Venezi è una direttrice d’orchestra affermata, ha pur sempre lo spirito giovane di una neo-ventottenne qual è. Ora per lei è arrivato l’ennesimo riconoscimento: «Forbes» Italia, la prestigiosa rivista, l’ha inserita nel numero di marzo 2018 come una dei cento giovani under 30 «number one», numeri uno, nella sezione «L’Italia dei giovani leader del futuro». E pur bisticciando con il cellulare la cui linea cade più volte mentre il treno che la scorrazza per tutta Italia si muove attraverso le gallerie, riesce, in questa intervista a La Nazione, a rivelare tutta la sua soddisfazione per questa speciale classifica non mancando di «bacchettare» l’Italia da cui vorrebbe più promozione del talento e del merito. Sinceramente, te lo aspettavi? «E’ un riconoscimento particolarmente prestigioso e che sinceramente non mi aspettavo. E’ un traguardo importante. Tra l’altro devo confessare che proprio in questi giorni mi stavo chiedendo cosa avrebbe potuto far scattare l’interesse di Forbes nei miei confronti, ed ecco che è arrivato!». Essere inserita tra gli under 30 non è certo cosa da tutti giorni. Soprattutto in una società dove giovani si viene considerati forse dai 40 anni in su. «Guarda, il picco massimo dello slancio vitale è proprio, studi alla mano, fino ai 30 anni. Certo, dall’altra parte c’è l’esperienza che solo l’età ti dà che però per certi versi considero anche limitante. E d’altronde pensa semplicemene alla tolleranza ed alla sopportazione anche fisica che occorre per i vari tour. Tra vent’anni non so se avrei la stessa forza». Conosci qualcuno degli altri 99 della classifica Forbes? «Personalmente ne conosco due: Bebe Vio con cui abbiamo registrato insieme delle trasmissioni e Andrea De Spirt che è un caro amico». Tu che sei giovane come vedi e come vorresti il Paese in futuro? Se pensiamo che ancora oggi dopo le elezioni non abbiamo un Governo... «Trovo terrificante che nessuno abbia affrontato la questione culturale in modo consono all’interno del proprio programma elettorale. Come diceva Eco, siamo seduti sulle spalle di un gigante e non ce ne rendiamo conto. Vorrei un’Italia che promuovesse un sistema premiante: merito, talento, preparazione». Come potresti impegnarti per far cambiare questo Paese, naturalmente nella tua specifica formazione e nel tuo lavoro? «Io potrei impegnarmi a cambiare questo Paese se mi fosse concesso di ricoprire dei ruoli decisionali. Il sistema però è ancora chiuso ai giovani e alle donne. Ad ogni modo mi impegno ogni giorno, nel mio piccolo, per portare avanti le mie battaglie culturali, attraverso il mio lavoro e la mia comunicazione».

Tutta l'intervista completa su La Nazione in edicola il 21 marzo 2018