Affanno, dolori e ansia. Ecco i pazienti Long Covid

Sono clinicamente guariti dal virus , ma continuano a subirne gli straschici Il Progetto Cor Covid-19 degli Amici del Cuore schiera un team per curarli

L’ampia rosa di sintomi è stata notata in almeno il 5-10 % dei pazienti

L’ampia rosa di sintomi è stata notata in almeno il 5-10 % dei pazienti

Lucca, 13 giugno 2021 - Hanno dai 20 agli 80 anni. Lamentano stanchezza, astenia cronica, a volte palpitazioni e tachicardia. Ma anche dolori al torace e ai muscoli. In qualche caso pure perdita di capelli. Non tutto insieme, ma spesso in ordine sparso. Sono i pazienti che negli ultimi 30 giorni hanno bussato al Centro Sanità Solidale degli Amici del Cuore in via dei Pubblici Macelli dove, con il contributo della Fondazione Crl, è nato il progetto Cor Covid-19. Qui un èquipe medica composta da tre cardiologi, due pneumologi e uno psicologo si prende cura dei cosiddetti “pazienti long Covid 19“. Quelli che sono guariti clinicamente o virologicamente dal virus. Ma che, dentro, portano ancora i segni lasciati dal suo passaggio. "In particolare – spiega Carmela Nardi, cardiologa e motore del progetto – un affaticamento del miocardio inteso come muscolo e dell’endocardio, cioè le strutture più interne. Il progetto è rivolto a chi ha avuto il Covid: per loro l’infezione più essendosi risolta ha lasciato una serie di sintomi". Quasi tutti a carico del cuore e in grado di minare la qualità della vita, soprattutto per quanto riguarda l’estrema spossatezza e le “mitragliate“ di battiti cardiaci.

"Ma abbiamo notato anche aritmie cardiache, fenomeni di tachicardia sopraventricolare. Si tratta di sintomi che si accompagnavano fin dall’inizio all’infezione da Covid, ma che non sono mai state prese in seria considerazione perché sembravano legati a problemi respiratori". Ma che ora, dopo la guarigione, sembrano non andarsene. Il loro colpo di coda è potenzialmente velenoso. "Come il processo infiammatorio a carico del muscolo cardiaco che si chiama miocardite. Una patologia poco sintomatica, ma che può manifestarsi in modo variabile e se non viene individuata in un tempo ragionevole ha un andamento negativo, potendo determinare malattie di tipo cronico come la miocardiopatia dilatativa".

Sì, ma la casistica qual è? I problemi sono stati riscontrati in un campione pari a circa il 5-10% di chi ha bussato al Centro Sanità Solidale. "Che nell’ultimo mese, personalmente, si sono tradotte in una decina di persone". Dunque una trentina spalmate su tutta l’équipe. Il progetto è destinato soprattutto ai meno abbienti, persone che sarebbero tagliate fuori per motivi economici dalla sanità privata. E che non possono attendere i tempi delle visite Asl, già sovraccaricati. Ma il modello del Progetto Cor Covid-19 potrebbe diventare medicina dell’immediato futuro: ambulatori creati ad hoc per curare gli strascichi del Covid.

"Per la presa in carico dei pazienti long-Covid 19 serve un team che includa cardiologi e pneumologi. Queste persone devono essere prese in carico e indirizzate nei percorsi più adeguati". Per farlo c’è bisogno di macchinari all’avanguardia come quelli messi a disposizione da Asl e Centro: ecografi Mindray e doppler per i vasi periferici. Ma esiste una cura? "Questi pazienti hanno bisogno di essere trattati e presi in carico". Il percorso, in poche parole, è lungo. Più di quanto il virus ci abbia impiegato per andarsene.

cla.cap