L’ok del Comune non arriva Cartiera non può assumere

La “Ponte d’Oro Ansalcarta srl“ vorrebbe usare un capannone ingrandendolo di 20 metri oltre a realizzare un piazzale. Da febbraio 2021 aspetta la risposta del Comune

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Storia di ordinaria burocrazia. Un’azienda chiede l’ampliamento per l’installazione di nuovi macchinari, con assunzione di personale e da febbraio 2021 è tutto bloccato. L’ultimo step, a cura del Comune non arriva mai. Accade a Villa Basilica dove la cartiera “Ponte d’Oro Ansalcarta srl“, storica in Lucchesia (più di un secolo di esistenza), ha due stabilimenti produttivi. L’attività principale consiste nella produzione di tissue, mentre nella fabbrica più piccola nasce carta velina monolucida per l’imballaggio. La produzione è quasi totalmente con materie prime riciclate.

Nel 2019 la proprietà ha incominciato a valutare la possibilità di installare un nuovo sito produttivo in un capannone esistente, attualmente adibito a magazzino. "L’idea era di quella di avviare un macchinario moderno dove ampliare la produzione di tissue e sospendere l’attività dello stabilimento più piccolo, ormai giunto a fine vita, assorbendone i 9 dipendenti ed assumendo altre 10 persone - si legge in una nota della proprietà - , con un costo, per mettere in funzione il nuovo impianto, di otto milioni. Per poter partire nel capannone adibito a magazzino, installando tutte le strutture necessarie per ridurre al minimo l’utilizzo dell’acqua e i rifiuti, è necessario poter ampliare di una ventina di metri l’immobile esistente, con la creazione anche di una nuova superficie da adibire a piazzale. Per il piano regolatore attuale, però, la zona di ampliamento ricade fuori dal tessuto consolidato edificabile. Allora l’azienda ha avviato una prima fase di consultazione degli Enti competenti per verificare la fattibilità dell’intervento e per avere contezza delle documentazioni previste per legge e in data 3 giugno 2020, tramite pec ha presentato al Comune di Villa Basilica le pratiche necessarie per dare avvio all’iter burocratico".

"A questa richiesta sono seguiti gli accordi di legge tra la Provincia e il Comune, siglati a febbraio 2021. Da allora la palla è ritornata in mano al Comune - aggiunge la nota - , ma tutto è rimasto fermo. Non sappiamo quando si arriverà in fondo, considerando che serviranno sei mesi per chiudere. Intanto, alcuni dei nuovi macchinari sono stati già acquistati e giacciono smontati in magazzino".

Massimo Stefanini