"Quando parliamo di queste cose dobbiamo collocarlo storicamente - ha detto il presidente della comunità ebraica di Livorno, Vittorio Mosseri - Perché se è vero che ci sono stati i giusti è vero anche che ci sono stati gli infami. E per fare memoria è giusto avere ben chiaro quello che è successo in Italia. Gli ebrei sono stati traditi dal loro Paese, ed è un debito inestinguibile. Bisogna dirlo. La memoria non si fa facendo una carezza ai morti. Non abbiamo ancora fatto i conti con il nostro passato. Queste storie devono servire a ricordarci questo, per evitare che si pongano le basi per altre dittature che non vogliamo più avere". Concetto espresso anche dal vice ambasciatore di Israele, Alon Simhayoff: "I giusti hanno rappresentato una piccola minoranza della popolazione circondata da indifferenti e complici. Sono trascorsi 85 anni dalle leggi razziali e credo sia necessario riflettere sul ruolo avuto dal popolo italiano, all’interno di un meccanismo di malvagità che ha trovato supporto nell’opinione pubblica. Ci sono varie lezioni che possiamo trarre dall’Olocausto, ma per me, come ebreo ed essere umano, quella più importante è l’esistenza di uno Stato ebraico nello Stato di Israele".