"Libertà, valore attuale" L’8 aprile in regalo la moneta che celebra la "Libertas" lucchese

Ricorda la ritrovata indipendenza della nostra città dal dominio pisano avvenuta l’8 aprile del 1369 grazie all’imperatore Carlo IV di Boemia. Colombini (Antica Zecca) ne illustra dettagli e la storia.

"Libertà, valore attuale"  L’8 aprile in regalo  la moneta che celebra  la "Libertas" lucchese
"Libertà, valore attuale" L’8 aprile in regalo la moneta che celebra la "Libertas" lucchese

di Cristiano Consorti

Fa un certo effetto leggere frasi vergate circa seicento anni fa e che ci raccontano la storia di Lucca. Una storia precisa, con fatti e personaggi, come una vera e propria cronaca del tempo. Non a caso parliamo de "Le Croniche" di Giovanni Sercambi. Tradotte in due volumi dal volgare all’italiano da Giorgio Tori, restituiscono uno spaccato meraviglioso di Lucca, e meritano davvero di essere letti. Ma cosa c’entrano le Croniche del Sercambi? Centrano, centrano eccome, perché parlano anche di libertà, di libertà lucchese dal dominio pisano nel 1369 e a cui si lega fortemente la nuova iniziativa editoriale targata Qn - La Nazione.

Sabato 8 aprile infatti, tutti coloro che si recheranno in edicola per acquistare una copia de La Nazione di Lucca (lo sottolineiamo perché l’iniziativa vale solo per l’edizione lucchese) riceveranno in abbinamento gratuito una moneta di colore dorato che riporta su una faccia l’arme della città “Lucensis Respublica” e – al centro dello stemma – la scrittà “Libertas”. Sull’altro lato della moneta, invece, il logo di “QN La Nazione”. E il giorno in cui regaleremo la moneta ai nostri lettori – l’8 aprile appunto – corrisponde alla stessa data, ma di qualche secolo fa – in cui Lucca celebrò la liberazione dal dominio pisano: l’8 aprile 1369.

La moneta segue cronologicamente quella che sempre Qn - La Nazione regalò a tutti i lettori nel settembre scorso per Santa Croce e che in quell’occasione riportava la figura del Volto Santo. Monete, entrambe, realizzate dalla Fondazione Antica Zecca di Lucca presieduta da Alessandro Colombini e grazie al lavoro di Roberto Orlandi. Oggi proprio con Colombini dunque facciamo due chiacchiere per parlare sì della moneta, ma anche di Libertas lucchese del 1369 e del valore della libertà al giorno d’oggi.

Presidente Colombini, parliamo della libertà lucchese di qualche secolo fa, ma è un tema che in generale è di grande attualità, che ne dice?

"E’ vero. Io parto da una domanda. Perché oggi nel 2023 sentiamo ancora l’esigenza di ricordare una festa così lontana nel tempo? In fin dei conti stiamo parlando del 1369, sono passati secoli da allora. Eppure oggi noi sentiamo il bisogno in qualche modo, in qualche forma di celebrare questa festa della libertà. Secondo me questa è la domanda da porsi. La Libertà: oggi è un valore che noi ormai abbiamo consolidato, noi intendo come popolo, ma che purtroppo vediamo intorno a noi che è sempre di più messa in discussione. Basti pensare alle guerre che infiammano anche territori europei, basti pensare ai fanatismi religiosi che coinvolgono una buona parte di Paesi mediorientali. Ecco, secondo me, di fronte a quello che sta succedendo, riscoprire il valore, l’importanza della libertà è assolutamente attuale e quindi diventa attuale celebrare una festa che si richiama a un qualche cosa avvenuto centinaia e centinaia di anni fa".

Quindi il valore della libertà che si esprime anche attraverso questa moneta?

"L’idea di fare questo regalo prende proprio le mosse da questa esigenza e così come a settembre per la festa di Santa Croce abbiano sentito l’esigenza di comunicare qualcosa attraverso la celebrazione del nostro Volto Santo ecco così che oggi proponiamo l’altra faccia della moneta che è proprio quella che rappresenta un ideale sempre attuale e che non possiamo dare per scontato. Di qui l’omaggio che, insieme a Qn - La Nazione, abbiamo inteso fare ai lettori proprio per rappresentare un valore che non deve mai essere dimenticato".

Ci racconta un po’ di storia di questa moneta?

"La moneta è sempre la “Doppia“ del 1749 della quale era già stato fatto omaggio ai lucchesi a settembre scorso: la differenza è che l’altra volta avevamo riprodotto il rovescio della moneta con l’immagine del Volto Santo e stavolta invece riportiamo il dritto della moneta che ha una particolarità".

Cioè?

"Ha questo scudo con l’arme della “Lucensis Respublica” sormontato dalla corona e con la banda centrale con la parola Libertas. E qui viene la particolarità anche della data perché l’8 di aprile del 1369 il popolo lucchese ritrovò la sua perduta libertà e indipendenza grazie alla discesa in Italia di Carlo IV di Boemia imperatore del Sacro Romano Impero".

Cosa era successo, perché Pisa?

"Alla morte di Castruccio Castracani, nel 1328, Lucca visse un periodo veramente molto oscuro. Il dominio della città infatti passò di mano in mano, la città venne svenduta come un mero oggetto di scambio arrivando alla fine nelle mani di Pisa che affamò veramente la città di Lucca costringendola a pagare tasse ingentissime, al coprifuoco e infatti da lì nasce un po’ il conflitto tra Lucca e Pisa e nascono i detti che si sono tramandati fino ai giorni nostri".

Tipo?

"Il coprifuoco è origine di un detto che era “andiamo a letto perché arrivano i pisani“ (ma ci sono anche altre ipotesi sul detto in questione, ndr)".

Ma dal 1369?

"Dall’8 aprile del 1369 Lucca ritornò libera e proprio in onore di questa libertà ritrovata venne deciso di inserire la parola Libertas sullo scudo lucchese. Ma non solo, il governo della città decise che questo giorno, l’8 aprile, dovesse essere ricordato nei secoli avvenire ogni prima domenica in albis (la prima domenica dopo Pasqua per evitare sovrapposizioni con la festa religiosa). La festa della libertà viene celebrata ancora oggi come festa della città con una giornata di rievocazione storica".

E nella monetazione lucchese?

"Rimase fino all’arrivo a Lucca di Napoleone Bonaparte nel 1799".