Gli amici scrivono una lettera al poliziotto rapinatore: "Daniele, che dolore: siamo con te"

Una lunga e sentita lettera indirizzata a Trubiano: "Tornare alla normalità per te sarà un lungo percorso, sappi che se vorrai ripartire da capo potrai farlo anche con noi"

Daniele Trubiano

Daniele Trubiano

Lucca, 7 ottobre 2015 - Una lettera scritta con il cuore dai vecchi amici di Daniele Trubiano, il poliziotto arrestato una settimana fa dopo una rapina alla Conad di S.Alessio. Sono tutti i vecchi compagni di giornate spensierate vissute a S.Angelo in Campo, prima che Trubiano si trasferisse a Pisa per il suo incarico in polizia, e anni luce prima che gli potesse balenare l’idea di un gesto tanto sconsiderato, dopo trent’anni di onorata carriera nella Digos di Pisa, e non lontano dalla pensione. Con loro si era ritrovato qualche mese fa dopo anni di lontananza. Una bella rimpatriata nel paese d’origine, tante risate, nessun pensiero. Il contatto che rimane sempre aperto, la voglia di replicare. Poi d’improvviso, la notizia choc che fa il giro di tutti i media nazionali. Sgomento, incredulità. E, alla fine, l’affetto di sempre che emerge dalle righe della lettera che gli hanno inviato in carcere, e che pubblichiamo di seguito.

«Ciao Daniele, siamo i tuoi amici di S. Angelo, quelli con cui hai condiviso la tua adolescenza, i primi pomeriggi al bar, il primo motorino, la prima auto, la discoteca, i campeggi in estate, l’inizio di un percorso così difficile e fantastico quale è la vita. Come spesso accade, crescendo abbiamo percorso strade diverse seguendo ognuno le proprie aspirazioni , le famiglie, il lavoro fino a farci separare fisicamente. A febbraio abbiamo organizzato una cena dopo oltre trent’anni per ritrovarci finalmente. Tutti abbiamo capito quella sera che niente era cambiato, la distanza e il tempo non avevano minimamente scalfito le nostre amicizie. E’ stato come se non ci fossimo mai persi, come fosse passato un solo giorno, un’esperienza bellissima».

«Anche quella sera, come un tempo, ti sei mostrato allegro, pieno di vita, con mille iniziative, la tua carriera di poliziotto, i tuoi libri, la musica e la tua generosità. Oggi quello che ci fa più male è non aver capito quanto invece tu ti sentissi solo, che dietro ad un sorriso di circostanza ci fosse una richiesta di aiuto». «E ci fa male anche leggere sui giornali le parole malvivente o delinquente, perché sappiamo che quello non sei te. Conosciamo tutti la tua esuberanza, la tua generosità e siamo fermamente convinti che nonostante tutto, se tu fossi intervenuto, come poliziotto, in una rapina non avresti esitato un istante a difendere le vittime anche rischiando la tua vita. Sappiamo noi come lo sai te che non avresti mai fatto del male a nessuno, che la tua non è stata la scelta più facile per risolvere un problema, ma la più difficile e dolorosa, probabilmente l’epilogo di un lungo e angosciante periodo della tua vita».

«Sarà un lungo percorso – scrivono gli amici – tornare alla normalità. Sappi solo che se vorrai ripartire da capo potrai farlo anche con gli amici di S.Angelo, Non sta a noi giudicarti, lo farà la giustizia, quella per cui hai dato così tanto nel tuo lavoro. Non vogliamo nasconderti la verità di ciò che pensiamo: quello che hai fatto ha portato dolore, paura e angoscia a persone che come te, come noi, lottano per andare avanti tutti giorni e non è giusto, qualsiasi siano state le tue ragioni. Lo sai te, lo sappiamo noi e più ancora la legge. Qualunque sarà il prezzo, ne siamo certi, sarai il primo a volerlo pagare per liberarti finalmente di questo peso e quando tutto sarà finito noi saremo felici di riabbracciarti, e di aiutarti a scrivere nuove pagine del tuo prossimo libro, il tuo libro più bello, quello scritto dal vero Daniele Trubiano che conosciamo. Qui ti vogliamo tutti bene, un abbraccio forte».

Laura Sartini