REDAZIONE LUCCA

L’esaltazione della Santa Croce. In Cattedrale le celebrazioni, Vespri e il rito dell’incendio della stoppa

I secondi Vespri sono stati presieduti da Monsignor Papias Musengamana, Vescovo di Byumba in Ruanda chiesa legata ormai da diversi decenni a quella di Lucca attraverso importanti progetti missionari.

L’esaltazione della Santa Croce. In Cattedrale le celebrazioni, Vespri e il rito dell’incendio della stoppa

I porta lumini vengono riposti negli scatoloni dove riposeranno fino alla prossima Luminara di Santa Croce: ieri gli operai erano al lavoro per iniziare l’opera di smontaggio. Tra l’altro, vale la pena ricordare che una delle novità dell’edizione 2023 della processione è stata il ritorno di un buon numero di lumini a cera (ben settemila) nel solco della tradizione.

Intanto ieri è stata una giornata particolarmente densa di appuntamenti legati alla festa liturgica dell’esaltazione della Santa Croce, con la messa tenutasi nella Cattedrale a partire dalle 9, proseguita con le lodi mattutine e, successivamente, con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Monsignor Paolo Giulietti.

Concelebranti sono stati i vicari episcopali, i canonici della Cattedrale e i presbiteri diocesani. All’inizio della Messa è stata bruciata la stoppa perché Lucca gode del privilegio dell´incendio rituale della stoppa durante la ricorrenza dell’Esaltazione della Croce; il rituale è simbolo della vanità delle cose terrene - “sic transit gloria mundi” - e deriva da quello che avveniva durante l´incoronazione dell´imperatore d´Oriente e l´investitura del Sommo Pontefice. Alle 17 si sono tenuti i secondi Vespri, sempre nella Cattedrale di San Martino, quest’anno presieduti da Monsignor Papias Musengamana, Vescovo di Byumba in Ruanda, una chiesa legata ormai da diversi decenni a quella di Lucca attraverso importanti progetti missionari.

Ed è stato lo stesso presule ruandese a presiedere alle 18 la messa conclusiva della festività, sempre all’interno della Cattedrale. Per la nostra città, insomma, sono stati giorni intensi ed emozionanti per una festa religiosa che appartiene a tutti, non solo per l’atmosfera festosa in sé, ma per un coinvolgimento antico che lega l’intera comunità lucchese all’esaltazione del significato della Santa Croce. Quest’anno, inoltre, la scelta di terminare la Luminara in piazza, senza l’ingresso in Cattedrale, è stata attuata perché, com’è noto, il Volto Santo si trova in restauro nel laboratorio allestito nel transetto nord della Cattedrale.

Per questo motivo, durante l’arco delle celebrazioni, non è stato possibile l’omaggio individuale alla Sacra effigie da parte di tutti i partecipanti alla Luminara, così come vuole l’antica tradizione: l’omaggio, è avvenuto invece in forma collettiva, nella piazza, caricando questo momento corale di un afflato speciale, fatto di una silenziosa condivisione, non per questo meno sentita e profonda.

Maurizio Guccione