"Le preoccupazioni erano fondate"

Il Comitato tallio Valdicastello interviene dopo la conferma, al processo, dell’intossicazione degli abitanti

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di Daniele Masseglia

Lo choc iniziale quando nel 2014 scoprirono che dall’acqua del rubinetto sgorgava, subdolo, il famigerato tallio. Poi le proteste, i sit-in, gli incontri. Uno su tutti: il convegno al Sant’Afgostino, quando l’Asl di Siena disse che la popolazione di Valdicastello contaminata dal tallio aveva un tasso di mortalità uguale, se non addirittura inferiore, a quello delle altre zone “pulite“ del territorio. Ma il Comitato tallio Valdicastello ha sempre contestato quella tesi, per questo non si è meravigliato di fronte all’"intossicazione cronica e l’aumento dei rischi per la salute" emerse mercoledì durante il processo al Tribunale di Lucca e pronunciate da Agostino Di Ciaula, medico ambientale e consulente delle parti civili.

"I cittadini della frazione – interviene Luigi Pelliccioni, presidente del comitato – lo dicono da sempre. Basti pensare a quella povera famiglia che abitava in cima al paese, vicino alla sorgente contaminata, spazzata via da malattie varie. La certezza che sia tutta colpa del tallio non c’è, ma i dubbi restano. Non dimentichiamo gli studi della biologa del Cnr Emilia Bramanti, con i dati sulle alterazioni delle cellulose nervose nelle persone esposte al tallio, dimostrando la sua potenziale dannosità. Di Ciaula, con la sua preparazione e corretezza professionale, ha spegato ciò che diciamo da anni. La garanzia assoluta non ce l’abbiamo, ma quanti anni devono ancora passare? Di Ciaula, smentendo la tesi fornita dall’Asl Siena al Sant’Agostino, ha confermato i punti interrogativi di allora e futuri".

La pensa così anche Daniela Bertolucci, portavoce dell’Associazione tutela ambientale della Versilia. Mercoledì era presente in tribunale. "Quel che ha detto Di Ciaula è stato inattaccabile. Ha illustrato i suoi risultati – dice – con una calma e una professionalità incredibile, analizzando con dati scientifici l’indagine fatta dall’Autorità regionale di sanità Toscana, mettendone in rilievo la metodologia non consona". Bertolucci ne approfitta per strigliare la giunta visto che un anno fa al Comune furono consegnati gli esiti dell’indagine epidemiologica condotta sulla popolazione di Falascaia in merito all’ex inceneritore: "L’indagine è partita su nostra richiesta, possibile non averla ancora in mano? Vorremmo sottoporre i dati ai nostri esperti. Chiediamo che una volta finita l’emergenza Covid venga fatto un incontro pubblico".