Le Navi di Carta a palazzo Ducale L’emigrazione è sempre d’attualità

La mostra curata da Massimo Cuto e Pietro Luigi Biagioni a 20 anni dall’istituzione della Fondazione Cresci e a 25 dalla morte del suo mentore. Una viaggio nel tempo per ricordarci di chi eravamo

Migration

"Avete mai provato a rivolgere ai giovani la domanda: cosa sapete dell’emigrazione italiana? Chiudono gli occhi, allargano le braccia".

Lo affermava Paolo Cresci, figura di riferimento nell’ambito della documentazione dell’emigrazione a cui è dedicata la mostra “Navi di carta, cento anni di emigrazione italiana oltre oceano”, allestita presso la Sala Tobino della Provincia di Lucca fino al 23 ottobre e inaugurata ieri. La mostra, curata dal giornalista Massimo Cutò e da Pietro Luigi Biagioni, direttore della Fondazione Paolo Cresci, è un viaggio nella storia – anzi, nelle storie – di chi decise di emigrare.

A 20 anni dall’istituzione della Fondazione Paolo Cresci e a 25 dalla morte del suo mentore, Lucca offre così – in un periodo denso di significato quale il Settembre Lucchese – l’opportunità di visitare una raccolta di immagini e di documenti che hanno fatto parte della storia dei migranti. La terra lucchese, con l’Alta Versilia e la Garfagnana, ha dato un contributo umano fortissimo. Lo testimonia la documentazione raccolta dalla Fondazione, fatta anche di piccoli-grandi fondi il cui materiale è appartenuto alle famiglie che hanno dimostrato, donandone le testimonianze, di dare valore proprio a quel senso dell’emigrazione così come lo stesso Cresci interpretava. L’inaugurazione della mostra, avvenuta ieri, ha visto la partecipazione di molte autorità locali.

Introdotta dalla presidente della Fondazione Paolo Cresci, Ave Marchi, la mattina ha assunto subito il tono di chi, con tenacia, si è fatto portavoce di un lavoro lungo 20 anni. A rendere più speciale l’evento, la presenza della moglie e della figlia di Paolo Cresci, Silvana Luchi e Irene Cresci. Nacque tutto grazie all’intuito dell’allora presidente della Provincia Andrea Tagliasacchi, di dare vita alla Fondazione, passata poi nelle mani del successore Stefano Baccelli. E ancora, la collaborazione con l’associazione Lucchesi nel mondo, la Fondazione Crl, la Regione Toscana, la Fondazione Bml. La presidente Marchi, ripercorre così le tappe di questo imponente lavoro e parla "di un’importante occasione di memoria storica, che abbraccia i due eventi quali i 25 anni della scomparsa di Cresci e i 20 anni di vita della Fondazione; invito i conterranei, anche quelli presenti in occasione del settembre lucchese, a visitare questa importante mostra".

Il sindaco di Lucca Mario Pardini, per molti anni ha vissuto in Argentina: "La mia non è una storia di emigrazione – sostiene – ma ho avuto modo di conoscere molta gente emigrata; è fondamentale ricordare ciò che eravamo per capire quello che siamo oggi".

Luca Menesini, presidente della Provincia di Lucca, sottolinea il fenomeno migratorio di allora e non può esimersi da ricordare "ciò che vediamo anche in questi giorni che spiega come l’emigrazione sia un tema attuale; purtroppo registriamo ancora una volta vittime, come i profughi siriani; questa mostra deve farci riflettere su ciò che eravamo guardando l’attualità di quanto accade nel mondo". L’arcivescovo Paolo Giuliatti, sottolinea come "l’emigrazione faccia parte della storia di Lucca" e invita "a dare vita ad un Museo permanente dell’emigrazione".

Importanti, naturalmente, i contributi di Massimo Cutò che in un breve intervento ha suggellato il senso della Mostra, fornendo anche numeri che danno la dimensione del fenomeno dell’emigrazione agli inizi del Novecento e la figura di Paolo Cresci, approfondita successivamente dal direttore Pietro Luigi Biagioni che ha ribadito come, oggi in Italia, "siamo tornati a essere un Paese di emigranti; partono i nostri giovani, magari laureati".

Prima del taglio del nastro inaugurale, l’attore Alessandro Bertolucci ha interpretato alcuni brani tratti dal libro di Edmondo De Amicis “Sull’Oceano”. Il progetto scenico della Mostra è di Alessandro Sesti e la colonna sonora “Salpando” è stata composta da Gianmarco Caselli. La mostra e il catalogo sono realizzati dalla Fondazione Cresci con il contributo della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, della Fondazione Crl e della Fondazione Bml, nell’ambito del festival “I Musei del Sorriso”

Maurizio Guccione