"Le mie idee sono risibili? Pardini snobba il patrimonio culturale delle periferie"

Tommaso Bedini (Lucca Futura) risponde alla provocazione lanciata su Facebook da Lucca 2032. Al centro le proposte su cultura e turismo

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Botta e risposta tra Tommaso Bedini (nella foto), candidato al consiglio comunale per Lucca Futura, e Mario Pardini, candidato sindaco del centrodestra, sui temi della cultura. A scoppio un po’ ritardato. A lanciare la frecciatina per primo, infatti, era stato lo stesso Bedini qualche settimana fa quando su queste colonne bocciò duramente l’idea, arrivata da Pardini appunto, del film pucciniano. Qualche giorno fa Lucca 2032 ha in qualche modo replicato bollando come “risibili“ le proposte avanzate, in quella stessa occasione, dal portavoce di Lucca Futura. Per la serie: “chi la fa l’aspetti“.

L’aggettivo, però, proprio non va giù al diretto interessato perché a suo avviso sarebbe sintomatico di un disinteresse nei confronti del patrimonio artistico culturale delle periferie. "Proposte risibili, si legge nel post, come le visite guidate delle pievi romaniche longobarde presentate come piano di rilancio turistico del territorio. Uno schiaffo non al sottoscritto - commenta Bedini prendendo la palla al balzo - ma a tutte le cittadine e i cittadini della Brancoleria, per fare un esempio, che si adoperano con grande passione e amore per promuovere il loro territorio. I loro sforzi - pungola Bedini - a quanto pare, sono “risibili” per il candidato del centrodestra e la pieve non è poi così attrattiva. E questo vale anche per gli abitanti di Gattaiola o di Santa Maria del Giudice o di Arliano, per citarne solo alcuni".

Dopodiché passa nuovamente all’attacco. "Nella visione di Lucca 2032 per il rilancio della cultura e del turismo, a quanto pare, questi luoghi non sono contemplati e non hanno nessun valore strategico nel rilancio post-pandemia. Meglio la massificazione del turismo con una permanenza media sul territorio di circa mezz’ora per visitatore, forse. Il turismo di massa guida la crescita economica di una città d’arte in una direzione che non sarebbe totalmente soddisfacente e in linea con le aspirazioni di Lucca. Questo non significa demonizzare questo tipo di turismo, ma dobbiamo smettere di inseguire modelli del passato. Al contrario dobbiamo essere bravi a capire e intercettare le nuove tendenze ed essere lungimiranti".

"Secondo gli analisti - continua tornando sul tema del turismo “lento“ - il turismo di prossimità sarà la chiave del successo su scala mondiale: vediamo che per l’83% dei viaggiatori le tematiche di sostenibilità e turismo slow sono fondamentali nella scelta delle destinazioni e che la pandemia ha accelerato il trend tanto che il 61% dei viaggiatori dichiara di essersi sensibilizzato a queste tematiche proprio a causa della pandemia. La chiave vincente per far crescere il turismo a Lucca - chiosa il candidato - è aumentare l’offerta e considerare il centro storico come il miglior biglietto da visita ma rendendo le frazioni protagoniste con percorsi d’arte, culturali, paesaggistici, enogastronomici sempre più strutturati e attrattivi che coinvolgano gli abitanti e che rendano l’esperienza del turista a Lucca unica e irrinunciabile.