"Lasciati soli con i nostri malati psichiatrici"

Una anomalia nella convenzione della Asl provoca enormi problemi a famiglie che si trovano costrette a gestire situazioni molto difficili

Un paziente psichiatrico viene assistito in ospedale da un infermieri (foto di archivio)

Un paziente psichiatrico viene assistito in ospedale da un infermieri (foto di archivio)

Lucca, 20 febbraio 2020 -  «Sono il padre di un disabile mentale, ma come noi ci sono almeno 70 famiglie: ci hanno lasciati soli, anziani e con pensioni all’osso perchè l’Usl, dice, di non aver i soldi". Il grido di aiuto lanciato da Giancarlo Bongini, residente a Montecarlo, è assordante. Usa il linguaggio del buon senso per raccontare una storia, la sua, o meglio quella di suo figlio Andrea, che già finì sui giornali trent’anni fa.

«Oggi Andrea ha 45 anni – dice il papà – All’epoca La Nazione, dando spazio alla storia di un ragazzino lasciato in un ospedale psichiatrico per adulti, risolse il problema. Ma le battaglie, putroppo, non sono ancora finite". Il signor Bongini all’epoca riuscì a far ricoverare suo figlio all’istituto Stella Maris di Montaldo di Fauglia, a Pisa, dove oggi si trovano altri 70 malati mentali, con altrettante famiglie tra cui anche altre lucchesi. "Quando uno dei nostri cari ricoverati a Stella Maris ha bisogno di essere curato per altre questioni di salute, al di fuori di quelle mentali viene trasferito in ospedale – spiega – Semplifico, un matto quello sa fare: il matto. Non lascia la sua follia nell’istituto, se la porta in ospedale dove inizia il dramma per chi non può permettersi di pagare 210 euro al giorno di assistente".  

«Urla, agitazione, botte a chi capita – continua l’uomo – una vera e proria lotta libera in corsia, che non sempre i genitori, magari molto anziani, sono fisicamente abili a contenere, anzi". Il punto sta proprio qui. Quando il paziente esce dalla struttura Stella Maris per farsi curare in ospedale per un problema fisico, l’assistenza viene a mancare. E questo, sottolinea il signor Bongini, nonostante nel dicembre scorso l’Usl 5 di Pisa e Stella Maris abbiano sottoscritto una convenzione dedicata.  

«Per i ricoveri degli ospiti di Stella Maris, l’Usl si era impegnata a dare assistenza attraverso i servizi territoriali. Accanto al loro letto, non essendo malati comuni, ci vuole una persona h 24. C’era stato un impegno preciso in questo senso, messo nero su bianco e sottoscritto, frutto di anni di battaglie della nostra associazione Agosm, l’associazione genitori ospiti Stella Maris. Ebbene – fa sapere il signor Bongini – la convenzione c’è ma viene disattesa". "A tre famiglie è già successo – sottolinea – . Il difensore civico ha reagito ottenendo dall’Usl solo parole evasive. Sembra che sia un problema di soldi. Ma in questi casi non si può ragionare con il portafoglio ". Il papà di Andrea ha già scritto esposti all’Usl, al Ministro, al tribunale dei diritti del malato, alla Regione. "Siamo di fronte a fatti lesivi della dignità dell’individuo. Ho visto dei genitori piangere al muro. Nel 2020 in un paese civile questo non può succedere".  

Laura Sartini © RIPRODUZIONE RISERVATA