La cultura e la città al tempo di Mia Pisano "La priorità è la riapertura del Caffè Di Simo"

L’assessore tira le somme dei primi sei mesi di mandato e conferma la nuova visione a partire dai luoghi identitari di Lucca

Sei mesi dalla nomina a assessore: è l’occasione di un primo bilancio per Mia Pisano, assessore alla Cultura, cui recentemente è stata attribuita anche la delega ai Musei da parte del sindaco Pardini. Pisano, esponente di Difendere Lucca, aveva raccolto il maggior numero di consensi nella sua lista che al primo turno aveva sostenuto Fabio Barsanti a sindaco per poi arrivare all’apparentamento con Pardini nel turno di ballottaggio. Ora, insieme a Barsanti, rappresenta Difendere Lucca nella giunta comunale.

Un primo bilancio dei suoi primi sei mesi da assessore.

"Il mio personale bilancio è fatto di tante soddisfazioni, di molti sorrisi dei cittadini, alcuni obiettivi centrati e tantissimi altri da centrare. Testa bassa e lavorare, insomma, si tratta di una partita entusiasmante, da giocare con un’ottima squadra".

Il 2023 cosa riserverà alla cultura cittadina?

"Nel 2023 vedremo i primi frutti della visione culturale della nuova amministrazione. Le proposte procederanno dal livello locale fino a quello internazionale, collegando Lucca ad ambiti più estesi. La sfida è quella di annodare i fili della cultura del territorio in un racconto profondo in grado di intercettare un pubblico vasto".

C’è qualcosa in cui intende andare in discontinuità con la precedente amministrazione e qualcosa in continuità?

"La discontinuità è già in essere: ci sono molte idee nuove e soprattutto nuovo è l’approccio con il quale gli eventi culturali vengono messi in piedi. Rispetto al passato è evidente inoltre come questa amministrazione intenda puntare anche su eventi propri. Ciò che rimane dal passato sono le molte associazioni del nostro territorio e per alcune di queste, in occasione di Lucca Magico Natale, abbiamo pensato ad un nuovo contenitore, la "Fabbrica del Natale", che ha avuto un grande successo".

Quanto è l’ammontare dei contributi per le manifestazioni culturali nel 2022 e quanto sarà nel 2023?

"Nel 2022 il Vivi Lucca è costato circa un milione di euro complessivi, fra contributi e servizi erogati. Per il 2023 abbiamo l’onere di cercare di contenere i costi, in considerazione della situazione nazionale, ma anche l’onore di creare nuove iniziative continuando a sostenere le realtà associazionistiche. E’ una bella sfida, ma con Lucca Magico Natale abbiamo visto che si può spendere meno e fare qualcosa di più".

Perché siete arrivati alla modifica del Vivi Lucca?

"Il Vivi Lucca era un contenitore troppo vasto e molto confusionario. Era necessario gestire in modo razionale ogni evento, agevolando organizzatori ed uffici. Lo abbiamo quindi suddiviso in 4 i bandi, collocandoli in 2 periodi dell’anno diversi".

Ad agosto, in una precedente intervista, aveva accennato a mostre di caratura nazionale: cosa pensate di realizzare per il 2023?

"Un esempio è il centenario dell’Aeronautica militare, che consentirà di inserire la pagina incredibile dell’aviazione lucchese all’interno delle celebrazioni ufficiali di quella italiana, con una mostra ed eventi lungo tutto settembre".

A che punto siete nell’interlocuzione con la proprietà dei locali del Caffè Di Simo? Prossimi passi?

"La priorità è la riapertura per il 2024. Le trattative private volte alla gestione del caffè stanno andando avanti e ci siamo messi a disposizione per favorire la riapertura di quello che per noi è il caffè letterario di Lucca per eccellenza".

Musei e Lucca, ha da poco ottenuto la delega specifica: cosa si prefigge?

"Una città che è un museo a cielo aperto merita un’organizzazione museale degna della sua storia. Abbiamo eventi e personalità dimenticate che devono avere il proprio posto. Sarà inoltre importante fare rete con i musei provinciali e con quelli statali".

Comitato Centenario Pucciniano: la sensazione, e qualcosa di più, è che il clima non sia per nulla tranquillo: che idea si è fatta?

"Il centenario di Giacomo Puccini è un’occasione che la città non può perdere, rientrando in quel racconto culturale che partendo da Lucca arriva al mondo intero. Dovremo essere protagonisti, e per questo auspichiamo che ogni eventuale incomprensione venga risolta nel migliore dei modi".

Il clima creatosi potrebbe avere ripercussioni sulla Fondazione Puccini?

"Ripeto, ci auguriamo che le divergenze createsi nell’ambito del comitato per il centenario Pucciniano si risolvano, e che di conseguenza non ci siano ripercussioni per la Fondazione Puccini".

Teatro del Giglio: come intendete muovervi per il futuro anche in considerazione dei suoi costi?

"Il Giglio ha bisogno di nuova linfa vitale e ci stiamo muovendo in sinergia con il presidente, affinché si possano apportare le migliorie di cui ha bisogno. Ci saranno sicuramente delle sorprese per il 2023".

Sempre a agosto accennò all’ipotesi di coinvolgere il direttore d’orchestra Beatrice Venezi: tutto ancora fermo?

"Beatrice Venezi è una risorsa per la città e tutto quello che fa ha un riflesso positivo per Lucca, dai successi professionali, agli incarichi nazionali. Quindi nulla è fermo e sicuramente nel 2023 ci sarà la possibilità di ulteriori importanti sinergie con l’amministrazione comunale".

Fabrizio Vincenti