"La crisi ha colpito duro, ma c’è aria di ripresa"

Granucci (Casamica): "Molti fondi commerciali sfitti, ma ora c’è chi li vuole". "Gli stranieri si riaffacciano per centro storico e colline"

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Febbre da post-Covid nel mercato immobiliare. E’ ancora così o il malato è in via di guarigione? "Il virus sembra aver mollato la presa nel nostro comparto - sottolinea Paola Granucci di Casamica in Chiasso Barletti - . La salute sta tornando, quasi da un giorno all’altro, in modo inaspettato. Il lockdown scattato l’8 marzo scorso aveva provocato un brusco arresto nei volumi di compravendita nel settore residenziale. Dal 4 maggio, inizio dalla fase 2, sono arrivati i primi segnali forti e chiari di ripresa, sia in centro storico che nelle zone periferiche, quasi una rincorsa a voler recuperare il tempo perduto".

Il “mattone“ tiene?

"Mai come adesso la proprietà immobiliare ha assunto un ruolo chiave di importanza vitale oltre che economico. Lo scossone che hanno subito i mercati azionari ha fatto sì che le quotazioni immobiliari si mantenessero abbastanza salde".

In questi giorni abbiamo documentato la prima triste sfilata di fondi sfitti in centro. Quali sono le zone più colpite?

"Per le locazioni commerciali è stato un periodo difficile, di rinegoziazione a ribasso dei canoni a vantaggio dei conduttori, e di disdette. Per molti i fondi sia in centro che fuori è stata chiesta la risoluzione anticipata, un momento molto duro, ma che offre delle opportunità. Come al solito è una medaglia a due facce. Le zone più colpite sono quelle dove si pagavano i canoni più elevati nel quadrilatero che va da via Roma, via S.Croce, via Fillungo, piazza San Michele, via Buia e via S.Lucia. Bisogna anche dire che alcuni conduttori erano già in sofferenza prima e sapevamo che avrebbero definitivamente chiuso. Ci sono delle richieste di alcuni imprenditori che non erano riusciti a trovare una soluzione pre - covid e sono ritornati alla carica con l’obiettivo di assicurarsi una buona posizione a prezzi più abbordabili".

Chiasso Barletti, nel passato consegnato a alterne vicende, come se la cava?

"Chiasso Barletti paradossalmente ha retto bene poiché i prezzi erano già stati calmierati con l’operazione di rilancio di cui siamo stati i promotori, tra l’altro il fondo dove era il Kebab sarà libero e pronto ad ospitare una nuova attività, mentre nel fondo ex Orsucci ha solo rinviato l’apertura da aprile a settembre “Santi“, dove le dipendenti di Santi e Guerrieri, chiuso dopo 150 anni, proseguiranno l’attività di cappelli e accessori".

Fondo Ristori, c’è interesse? "Sarebbe incredibile non ci fosse interesse, stiamo parlando di un bellissimo fondo storico ubicato in una delle migliori posizioni della città ed è per questo che cerchiamo attentamente di selezionare attività interessate, prediligendo aziende del tessuto lucchese ove sia possibile, c’è già un azienda interessata ad entrare, stiamo trattando".

I prezzi nel centro storico come hanno reagito?

"Per quanto riguarda i valori per la vendita direi stabili, assestandosi già in era pre-covid, mentre per le locazioni commerciali la tendenza è al ribasso".

E il settore turistico?

"Al momento è in stand by, le prenotazioni per la stagione 2020 sono state cancellate. La conseguenza naturale di ciò ha dato d’altro canto la possibilità a clienti lucchesi di pensare di trascorrere una o più settimane in case con piscina in estate come alternativa alle vacanze".

E gli stranieri?

"Ci sono le trattative con gli stranieri per immobili in centro e ville sulle colline. Restano fiduciosi di ritornare in Toscana".

Laura Sartini