Italia Nostra dice ’no’ al Brentino

L’eventualità che gli scarti di lavorazione del lapideo possano finire a Massarosa, prospettata qualche giorno fa a livello regionale, fa drizzare le antenne all’associazione Italia Nostra. Che ieri ha preso duramente posizione: "L’interruzione dello smaltimento della marmettola, polvere proveniente dalla segagione del marmo mista ad oli pesanti di lavorazione imposta all’azienda marmifera Venator, rischia di diventare una minaccia per il nostro ambiente – mette in guarda il consiglio direttivo di Italia Nostra –; infatti da mesi era noto che la fine di novembre Venator, che la riutilizza per produrre i ‘fanghi rossi’, non sarebbe più stata in grado di proseguire nella lavorazione, avendo la Regione bloccato la discarica nella quale sversava i residui. Per questo motivo, nelle ultime settimane si sono susseguiti incontri frenetici stra sindaci e padroni di cave, che hanno portato alla proposta di riaprire la ex cava del Brentino a Massarosa per smaltire la marmettola nella misura di 170mila tonnellate ogni anno".

Una proposta che trova la netta opposizione da parte degli ambientalisti. "Italia Nostra, assolutamente contraria a questa soluzione, ricorda le sue battaglie che hanno infine portato alla chiusura, anche se tardiva, di questa discarica su motivata decisione del Ministero dell’Ambiente. La marmettola con oli pesanti inquina e mette in pericolo le falde acquifere del padule e del vicino Lago di Massaciuccoli, oltre a danneggiare anche i florovivaisti che si vedono costretti a non usare l’acqua di falda".

C’è poi la partita ancora aperti dei fanghi residui delle concerie: una situazione potenzialmente rischiosa su cui, secondo Italia Nostra, andrebbe a innestarsi un’altra grana da pelare. "La scelta dell’ipotesi Brentino potrebbe costituire un ulteriore pericolo per la vicinanza dei terreni nei quali è stato sotterrato il Keu, fanghi della lavorazione delle concerie: un mix altamente inquinante e potenzialmente devastante per il territorio di Massarosa e di tutta la Versilia. Italia nostra Versilia invita tutte le associazioni ambientaliste e i Comuni del territorio – si chiude la nota dell’associazione – a opporsi a questa scelta assolutamente da rigettarsi".