"Italexit ci sarà, per portare l’Italia fuori dall’Ue"

Il leader ieri a Lucca per ribadire il suo programma "No al green pass e all’obbligo vaccinale"

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"Italexit sarà alle elezioni, a meno che non ci sia qualche strana manovra: mi riferisco non solo alla raccolta firme, ma le questioni burocratiche".

Gianluigi Paragone, leader di Italexit, ha fatto nuovamente visita a Lucca, dopo la doppia presenza alle comunali in appoggio di Fabio Barsanti, per sostenere la raccolta firme per le elezioni politiche. Il suo movimento è uno dei pochi che è costretto a raccogliere 750 adesioni per collegio per potersi presentare.

Dove può arrivare Italexit?

"Molto in alto, può essere la sorpresa della campagna elettorale, per questo non vogliono farci candidare".

L’uscita dall’Unione Europea è un vostro cavallo di battaglia.

"E’ finito il piano decennale per la Grecia e la Ue e la Troika hanno ammazzato quel paese. Ecco perché dobbiamo uscire dalla Ue e non seguire le norme dettate da Bruxelles. Prodi sosteneva che con la Ue avremmo lavorato meno e guadagnato di più: è sotto gli occhi di tutti come è finita".

Un altro cavallo di battaglia è la lotta al green pass e al vaccino obbligatorio.

"Sono da cancellare entrambi. Per il green pass anche nella formulazione proposta nel Piano Colao in cui le persone vengono sostituite dai profili in una società basata sugli algoritmi. E vanno inoltre reintegrate, con gli arretrati, le persone sospese, cancellando le relative sanzioni per gli obblighi vaccinali".

Cosa imputa al centrosinistra e cosa al centrodestra?

"Il centrosinistra sta facendo bene quello che la finanza e le multinazionali gli chiedono; il centrodestra è caduto nella trappola del maleficio votando Draghi. Anche chi era all’opposizione, nel momento in cui si mette con chi era al governo, non ha più le mani pulite. E Salvini ha un bel dire, ma i suoi ministri dell’Interno e della Salute si chiamano Lamorgese e Speranza".

Sorpreso della candidatura di alcuni virologi?

"La più imbarazzante è quella di Crisanti che si candida con il ministro uscente Speranza. A questo punto di devo interrogare su quanto ha detto e sulle sue azioni: l’ho travata una candidatura spiazzante e anche pericolosa, visto che è uno dei consulenti della Procura di Bergamo per l’indagine sulle prima fase della pandemia".

A Lucca, alle comunali, avete appoggiato Fabio Barsanti che poi si è apparentato con il centrodestra: soddisfatto della scelta?

"Ha fatto bene, ha ultimato un suo percorso politico senza rinnegare alcunché. Fabio penso non sia solo una risorsa per la città, è un ragazzo che può prendersi responsabilità anche superiori: non nego mi piacerebbe averlo in Italexit per importanti sfide del futuro".

Fabrizio Vincenti