REDAZIONE LUCCA

Intitolata rotonda a Emanuela Loi. Morì nella strage di via d’Amelio: "Lucca non dimentica il suo valore"

Cerimonia e picchetto d’onore ieri mattina per celebrare la memoria della giovane poliziotta che perse la vita nell’attentato al giudice Paolo Borsellino. Presenti il sindaco e le autorità civili e militari.

Cerimonia e picchetto d’onore ieri mattina per celebrare la memoria della giovane poliziotta che perse la vita nell’attentato al giudice Paolo Borsellino. Presenti il sindaco e le autorità civili e militari.

Cerimonia e picchetto d’onore ieri mattina per celebrare la memoria della giovane poliziotta che perse la vita nell’attentato al giudice Paolo Borsellino. Presenti il sindaco e le autorità civili e militari.

Da ieri, a Lucca, c’è un luogo che porta il nome di Emanuela Loi, la giovane poliziotta che il 19 luglio 1992 morì tragicamente nella strage di via D’Amelio, insieme al giudice Paolo Borsellino e agli altri agenti della scorta. La rotatoria situata tra via Sarzanese e via Sandro Pertini, attraversata ogni giorno da centinaia di persone, si fa quindi memoria viva e tangibile del suo sacrificio.

Emanuela aveva solo 24 anni. Era tra le prime donne in Italia ad essere assegnate al servizio scorte, in un’epoca in cui indossare la divisa significava affrontare una sfida doppia: essere donna e servire lo Stato in prima linea. Quel giorno, come sempre, Emanuela era al suo posto, accanto al giudice Borsellino. Fedele al dovere, con coraggio e silenziosa determinazione, fino all’ultimo istante.

Per l’eccezionale valore dimostrato, il 5 agosto 1992 le fu conferita postuma la Medaglia d’oro al valor civile: non solo un riconoscimento ufficiale, ma il simbolo di una scelta consapevole e profonda. Quella di esserci, proprio dove era più difficile. E adesso a renderle omaggio c’è anche la nostra città. La cerimonia di intitolazione si è svolta ieri mattina, in un’atmosfera solenne e intensa, alla presenza delle autorità civili e militari. Accanto al sindaco Mario Pardini e all’assessore Bruni, erano presenti anche il prefetto Giusi Scaduto, il questore Edgardo Giobbi, i rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’opposizione.

“Sono onorato di essere qui oggi - ha detto il primo cittadino - Per la nostra città oggi è un giorno molto importante. Questa intitolazione vuole essere un gesto di memoria, oggi più attuale che mai. Ci tengo anche ad esprimere la mia più sincera gratitudine agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine a lavoro ogni giorno per la sicurezza della nostra comunità”.

Con questo gesto, la città ha voluto rendere omaggio non solo a una vittima della mafia, ma a una donna che ha incarnato i valori più alti del servizio pubblico.

“Emanuela non era di Lucca, ma fa parte della storia del nostro Paese - ha commentato Scaduto - Un simbolo di dezione alle istituzioni e alla collettività. Oggi celebriamo questo tributo a una figura straordinaria. Da siciliana non posso che essere commossa”.

Il Comune ha confermato il proprio impegno nella promozione della cultura della legalità, della memoria e del rispetto per coloro che hanno sacrificato la propria vita in nome dello Stato e della libertà.

Giulia Prete