Interessi troppo alti, banca condannata

La sentenza del Tribunale permetterà al cittadino ricorrente che aveva contratto il mutuo di risparmiare circa 200 euro a rata

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Troppi interessi a carico del cliente con mutuo: la banca viene condannata. Sempre di più i giudici danno ragione ai cittadini che contraggono prestiti e poi sono costretti a versare interessi esosi. Il caso, curato dall’avvocato Federico Pedonese, ha visto impugnare in Tribunale il tasso esoso di interesse applicato con vittoria anche delle spese legali. “Un mio cliente - spiega il legale lidese - sottoscriveva un mutuo fondiario nell’anno 2006 di 170.000 euro. A seguito di un’analisi accurata del contratto di finanziamento, è emerso che la banca, che aveva appunto erogato il mutuo nel lontano 2006, aveva applicato, all’interno del piano d’ammortamento alla francese, una capitalizzazione ‘composta’ anziché semplice dell’interesse, senza che tuttavia questa fosse dichiarata all’interno del contratto e comunque non convenuta fra le parti”.

Per questo nell’aprile 2021, Pedonese ha intentato un giudizio al Tribunale di Napoli per far dichiarare la nullità della clausola. Il Tribunale, con la sentenza del 15 novembre, non ha potuto statuire la condanna alla restituzione degli interessi, dato che gli ex clienti della Banca che oggi è in liquidazione coatta amministrativa, non possono agire per recuperare somme non dovute prima del giugno 2017, ma ha tuttavia stabilito che per il mutuo, che andrà ad estinzione fra circa 15 anni, la banca dovrà applicare gli interessi minori con un netto e considerevole risparmio del mutuatario di circa 200 euro a rata. La medesima società è stata inoltre condannata al pagamento delle spese di lite e di perizia per un totale di circa 10.000 euro. “Quella del Tribunale di Napoli – afferma l’Avvocato Pedonese – è una sentenza che afferma un principio fondamentale a tutela del mutuatario: l’eventuale applicazione del calcolo degli interessi in capitalizzazione ‘composta’, quindi comportante un aumento del costo degli stessi, deve esser stipulata fra le parti all’interno del contratto di mutuo. Per meglio far comprendere la questione, è necessario spiegare la differenza fra capitalizzazione composta e semplice: in tutti o quasi i mutui stipulati con le banche in Italia, viene applicato il piano d’ammortamento alla francese con rate di rimborso costanti nel tempo dove la quota del capitale rimborsato è sempre crescente mentre la quota di interessi che si pagano all’inizio è molto alta e poi diventa sempre più decrescente”. In sostanza la banca non può applicare tale piano se non concordato col cliente: in questo caso infatti la stessa avrebbe riscosso un 80% di interessi in più non concordati.

Isabella Piaceri