Influenza, Covid e... traumi. Lucca, assalto al pronto soccorso

L’Asl conferma l’escalation di accessi nell’ultimo mese e ringrazia il personale. Di Vito (Forza Italia) punta il dito su organici e personale: “Fuga di radiologi“

Lucca, 7 dicembre 2022 - Un mese (almeno) in cui non c’è pace al pronto soccorso del San Luca. C’è l’influenza, giunta in anticipo rispetto alla stagione, a peggiorare le cose. C’è la “sovrapposizione“ con il Covid. E ci sono anche eventi di natura traumatologica che sono aumentati, in particolare nell’ultimo mese e mezzo e a carico di persone anziane. Si rischia il tilt.

L’azienda sanitaria “conferma la situazione di sovraffollamento, da circa un mese, con numeri crescenti“. Tanti casi di influenza, anche se meno tra gli adulti, più tra i bambini. Casi di Covid in aumento dal punto di vista numerico, per fortuna senza che vi sia una recrudescenza particolare del virus. “Da evidenziare quindi – visto anche l’organico non completo – il grande sforzo del personale di Pronto Soccorso - così l’Asl - che con dedizione e professionalità, riesce a far fronte a tutti questi accessi e si impegna per fornire (tra mille difficoltà) adeguata assistenza alle persone“.

I numeri li snocciola senza alcuna difficoltà Alessandro Di Vito, consigliere comunale (Fi) delegato alla sanità: “Nel tempo il personale a tempo indeterminato nel Pronto Soccorso del San Luca si è ridotto da 18 unità a 9. Con gli specializzandi in itinere il prossimo anno - dice - potremo arrivare a 11, e non saranno sufficienti. Ci sono criticità e carenze su cui è irrimandabile mettere mano, e lo faremo nella prossima conferenza dei sindaci. Mancano letti di ricovero, anche per i non acuti che invece potrebbero trovare spazi al Campo di Marte. La medicina territoriale dovrebbe essere liberata dal carico di burocrazia e supportata anche con l’affiancamento degli infermieri di famiglia. Ci sono opportunità offerte dal Pnrr, anche in ordine alla creazione di gruppi associativi, che è importante cogliere. Abbiamo idee, progetti, ora servono passi concreti“.

Nel frattempo almeno due medici del pronto soccorso del San Luca hanno rassegnato le dimissioni. E non è finita. “Ci giunge notizia che anche il radiologo se ne sta andando e sarebbe il quinto dall’inizio dell’anno – fa sapere Di Vito –. Si tratta di eccellenze, professionisti che hanno alle spalle anni di esperienza e che sono fondamentali nella diagnostica di un ospedale. Eppure scelgono altre strade o almeno altre opportunità perché le condizioni di lavoro sono invivibili“. E da noi, fa sapere l’Asl, ancora non è sbarcato il fenomeno dei “medici a gettone“, ovvero dei camici bianchi via via reclutati attraverso le cooperative a costi anche triplicati. Per i sindacati non c’è via d’uscita: servono assunzioni e investimenti su sanità e salute.