Industria, ripartenza dietro l’angolo "Ma energia e rifiuti sono un freno"

Al Polo Fiere è stata inaugurata in presenza la Fiera internazionale dell’Industria Cartaria . Pieretti (Assocarta): "Settore in salute, ma il picco record dei costi a carico delle aziende è un macigno"

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Un taglio del nastro – quello del Miac edizione 2021 – che ha valore doppio: sa di vera, concreta ripartenza. In totale 250 espositori – praticamente tutte le aziende lucchesi del metalmeccanico regine della nostra “Tissue Valley“ – ma anche molte dall’estero in particolare dall’Europa dell’Est. La prima sfida sul piatto è quella della transizione energetica – di cui si è occupato il convegno di apertura, ieri mattina – e soprattutto al record di rialzo dei prezzi di materie prime, energia e Co2. La Mostra Internazionale dell’Industria Cartaria al Polo Fiere, manifestazione ufficiale di Assocarta e Confindustria Toscana Nord organizzata da Edipap Srl non ha girato intorno al problema, meno che mai lo fa Tiziano Pieretti, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord con delega all’energia, oltre che presidente della sezione Carta e cartotecnica della stessa associazione. “Il cartario di Lucca condivide con il settore a livello nazionale buone prestazioni complessive anche durante la pandemia. Ancora migliori i risultati della meccanica per la carta, che nel primo semestre 2021 ha visto incrementi a due cifre sia per la produzione che per l’export, realizzando sostanzialmente il recupero di quanto perso in precedenza – sottolinea Pieretti -. Parliamo di una realtà che fra produzione propriamente cartaria e meccanica per la carta conta oltre 330 aziende, con 10.000 addetti, un fatturato di 4.6 miliardi e un export che rappresenta il 30% del fatturato del settore cartario e il 65% di quello delle macchine. Condividiamo con il resto dell’industria cartaria nazionale, purtroppo, anche i gravi problemi che stiamo già vivendo e che minacciano di inasprirsi a breve. Mi riferisco agli incrementi dei costi: quasi non c’è voce dei nostri bilanci che non sia destinata a impennate più o meno accentuate. Fra questi, un posto di particolare rilievo è occupato dai costi energetici, in corsa frenetica a causa di dinamiche di mercato anche speculative che si sottraggono a ogni possibile controllo da parte delle aziende e spesso anche dei singoli Stati“.

“Occorre che il processo di decarbonizzazione e più in generale la transizione ecologica siano accompagnati da investimenti e politiche intelligenti e pragmatiche – dichiara Pieretti – , in grado di garantire la continuità nella disponibilità di energia. Vanno ulteriormente incoraggiate le energie da fonti rinnovabili ma occorre anche trasformare in risorsa energetica quelli che vengono considerati solo un problema: i rifiuti, civili e industriali. Non ci stanchiamo di chiedere politiche nazionali e regionali per il ciclo dei rifiuti.