Lucca e Pisa? Vince la solidarietà. Soldi per le famiglie colpite dal rogo

La raccolta effettuata dai tifosi della curva Ovest della Lucchese: "Oltre la rivalità, un piccolo dono"

Tifosi della Lucchese

Tifosi della Lucchese

Lucca, 21 ottobre 2018 - «Oltre la rivalità, un piccolo dono». Piccolo, ma sincero. Proprio perché arriva dai più acerrimi rivali. Stavolta i pisani potranno veder Lucca, grazie proprio a quel Monte Serra, citato nel canto XXXIII dell’Inferno dantesco e diventato ormai barriera fisica tra due città che non si sono mai amate. A farsi ambasciatori sono stati i tifosi della Lucchese, quelli più accaniti, della curva Ovest, che qualcuno con tanta strumentalità non perde occasione per definire sporchi, brutti e cattivi. E invece proprio dal cuore della tifoseria rossonera è partito l’ennesimo gesto di solidarietà.   Durante la gara casalinga contro il Cuneo, la curva Ovest ha raccolto fondi a favore degli abitanti del costone pisano del Monte Serra che nello scorso settembre hanno visto bruciare le proprie case durante un incendio di drammatiche proporzioni. Il bonifico, da 565 euro, è stato effettuato nei giorni scorsi a favore della Misericordia di Calci impegnata in prima fila per aiutare le famiglie colpite dal rogo. Ordinante del bonifico: Curva Ovest Lucca. Causale da brividi: «Oltre la rivalità, un piccolo dono». Non è la prima volta che i tifosi rossoneri si mobilitano in favore di chi è stato vittima di eventi naturali.   Sottoscrizioni sono state realizzate per i terremotati dell’Italia centrale, dove un campo da calcetto è stato realizzato grazie all’impegno anche dei supporter rossoneri, ma anche per gli alluvionati di Livorno. In quel caso un gruppo di tifosi della curva andò di persona non solo per portare il denaro raccolto, ma anche per spalare la montagna di fango che aveva investito la città labronica. E nel recente passato, gesti di grande attenzione verso tifoserie rivali non sono mancati nemmeno sotto forma di striscioni. Contro l’Arezzo, nella stessa gara che ha visto il brutto episodio dell’aggressione ad alcune macchine di tifosi ospiti, fu ricordato un giovane supporter amaranto morto in montagna; a Alessandria, la solidarietà è andata al figlio di un capo ultras dei tifosi piemontesi morto in circostanze drammatiche.   Un gesto applaudito da tutto lo stadio, nonostante i rapporti tra le due tifoserie siano da sempre tesi, e onorato da una rappresentanza di ultras grigi che a fine gara ha voluto ringraziare di persona, guardandoli negli occhi, i rivali. Il calcio è come la vita: non mancano le contraddizioni. Ma certi gesti aprono il cuore.