Il tribunale di Vicenza dà ragione al Comune

Sentenza in merito ad una vicenda che riguarda un contratto avente per oggetto un tipo di investimento che poi si è rivelato “tossico“ per il bilancio del Comune

Ultimo round. Si avvicina la parola fine su una vicenda che si trascina a livello giudiziario dal 2013, nata però nel 2010. Ha avuto esito favorevole per il Comune di Altopascio la sentenza del tribunale di Vicenza in merito ad un contratto avente per oggetto un tipo di investimento che poi si è rivelato “tossico“ per il bilancio dell’Ente di piazza Vittorio Emanuele, un cosiddetto derivato, uno strumento finanziario che stabilisce che in un momento specifico vi sia un onere ad acquistare ad un prezzo precedentemente concordato, titoli azionari, materie prime o altro.

Lo SWAP nella finanza appartiene alla categoria degli strumenti derivati e consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti, determinati in relazione a uno strumento o un’attività finanziaria sottostante. Va annoverato come uno dei più moderni strumenti di copertura dei rischi utilizzato prevalentemente dalle banche, dalle imprese e anche dagli Enti pubblici.

Ma in questa circostanza evidentemente qualcosa andò storto. L’accordo tra il Municipio della cittadina del Tau e la Banca Popolare di Vicenza, per un importo intorno ai 400mila euro complessivi, venne stipulato il 7 gennaio 2010. Tutto ciò era in relazione alla partecipata che fu costituita all’epoca, la “Altopascio servizi“, che gestiva pure i parcheggi a pagamento cittadini. Adesso, con la delibera numero 80 del 12 maggio 2022, (all’albo pretorio on line dal 17 maggio 2022), si riepiloga la storia: nel 2013 il Comune citò in una causa civile l’azienda di credito che, a seguito di Liquidazione Coatta Amministrativa nel 2018, è poi diventata poi AMCO SpA. Stabilita la nullità del contratto del 2010, accolta di fatto la domanda del Comune di Altopascio e rigettate tutte le domande riconvenzionali avanzate da BPV in origine, condannando l’attuale AMCO Spa alla rifusione delle spese di lite giudiziale.

Potrebbe terminare così la questione e chiudersi definitivamente, dopo oltre un decennio. I legali del Comune di Altopascio invocheranno l’articolo 334 codice procedura civile, riguardo la possibilità di eventuale appello incidentale, qualora la società AMCO SpA proseguisse il giudizio.

La giurisprudenza sui derivati è ancora abbastanza nebulosa, ma il Comune ha incassato un altro tassello fondamentale per la conclusione positiva di una vicenda che fece discutere molto anche e soprattutto a livello politico, quando la nuova amministrazione, entrata nel 2016, si ritrovò a gestire questa operazione.

Massimo Stefanini