Il Tar boccia il Comune, no alle chiamate ai taxi

Con la sentenza il tribunale annulla le disposizioni del regolamento che erano state impugnate da Cna Fita Toscana e un gruppo di “Ncc“

Bocciatura secca del Tar della Toscana nei confronti del Comune: la chiamata diretta al tassista non si può fare. Il Tribunale amministrativo della Toscana ha emesso la sentenza cui cui ha annullato le disposizioni del regolamento comunale per l’esercizio dei servizi taxiNcc (noleggio con conducente), impugnate con ricorso da Cna Fita Toscana con un gruppo di imprese Ncc di Lucca e Firenze.

Nello specifico, è respinta la possibilità concessa ai tassisti di ricevere chiamate dirette e dunque di dirigersi ad un’utenza specifica anche con l’utilizzo di "tutti canali che ritenga opportuni al fine di acquisire le corse, senza limitazioni e vincoli imposti dal Comune e dagli organismiche erogano il servizio di radiotaxi". Riconosciuta, dunque, la violazione del principio stabilito della legge quadro del trasporto pubblico non di linea (n. 211992), che identifica come “indifferenziata” l’utenza di riferimento dei taxi. "Le norme che disciplinano il servizio di taxi e quello di Ncc vanno lette in maniera speculare: così come ai noleggiatori non è consentita la acquisizione di servizi da clientela indifferenziata attraverso lo stazionamento su suolo pubblico allo stesso modo ai taxisti sono precluse le modalità di acquisizione degli ordini proprie dei Ncc che presuppongo un rapporto fiduciario con una clientela specifica", recita la sentenza.

Anche per quanto riguarda il divieto di sosta degli Ncc su suolo pubblico, il Tar ribadisce un concetto importante: le norme devono essere interpretate secondo un canone di ragionevolezza, ragion per cui "le soste in attesa del cliente, per malori o necessità fisiologiche non possono considerarsi vietate in quanto strettamente correlate all’espletamento del servizio o all’attività di guida su strada".

“Siamo molto soddisfatti che sia stata riconosciuta la piena legittimità del servizio - commenta Corrado Mirannalti, presidente Ncc di CNA Toscana -. La modifica del regolamento comunale, così come era stata presentata, era irricevibile poiché andava a ledere i fondamenti che regolano la convivenza tra i due settori, in particolare per la possibilità concessa ai tassisti di ricevere chiamate dirette. Dobbiamo però riconoscere che il Comune aveva già recepito le nostre ragioni, in occasione dei due incontri avuti nei mesi scorsi. Oggi però si aggiunge un ulteriore importante elemento, dato dalla sentenza del Tar. Voglio ringraziare l’avvocato Fabio Piccioni, che ci ha assistito al meglio nel corso della battaglia”.