"Il Project financing non contiene vantaggi per la città"

L’ingegner Massimo Viviani del comitato “Salviamo la Manifattura“ illustra i motivi per cui boccia il progetto

Un interno della ex Manifattura tabacchi

Un interno della ex Manifattura tabacchi

"Il project financing sulla Manifattura non contiene vantaggi per la città": è quanto sostiene, a nome del comitato Salviamo la Manifattura, l’ingegner Massimo Viviani. "Le quattrocentoventitre pagine della proposta depositata da COIMA & ReP il 25 novembre del 2020 - spiega - non contengono il minimo accenno ad un qualsivoglia impegno di ristrutturare o comunque eseguire lavori agli edifici ex Manifattura. Contengono invece precisi impegni dell’amministrazione comunale di Lucca per cedere in modo definitivo ed irrevocabile il complesso dei fabbricati oltre alla concessione sui parcheggi delle aree limitrofe alla ex-Manifattura per un periodo di quarantatre anni".

Per l’esponente del Comitato che si oppone al progetto targato Coima e Fondazione Cassa, tutta la narrazione sulle bellezze della Manifattura che sarà, è solo una cortina fumogena per non discutere del vero argomento della proposta. Di più: il saldo dei parcheggi a raso è negativo per la città.

"Il costo complessivo - aggiunge Viviani - è, stando al progetto depositato, di oltre quattordici milioni di euro. Questo è l’investimento che propone COIMA & ReP ovviamente a carico della collettività lucchese che dovrebbe ripagarlo attraverso la cessione definitiva e irrevocabile della ex-Manifattura sud oltre alla concessione dei parcheggi per 43 anni delle aree limitrofe, oltre alla esenzione della tassa sul suolo pubblico, Cosap, su tutte le aree in concessione per l’intera durata del contratto. Questo project si dovrebbe infrangere contro il muro del buonsenso prima ancora che della rigorosa valutazione economica e politica".

La valutazione economica dei contributi comunali (edifici, concessione parcheggi, perdita Cosap) – si sottolinea – è molto elevata (oltre trenta milioni di euro) e potrebbe superare i limiti previsti dalle norme che non consentono di offrire ai proponenti contributi superiori alla metà dell’investimento.

"L’investimento proposto da Coima - viene ribadito da Viviani - certamente negativo sul piano costi-benefici e in conflitto con le pianificazioni triennali dell’amministrazione, è anche contrario alla norma e si qualifica come una operazione a debito e non un partenariato pubblico-privato come si vorrebbe far credere. L’Anac nelle sue linee guida sui project stabilisce altresì che in caso di contributi pubblici, la loro erogazione sia condizionata all’effettiva esecuzione degli investimenti promessi, cioè in altre parole non è possibile cedere in modo definitivo e irrevocabile la Manifattura senza prima aver realizzato buona parte dell’investimento; parimenti non si potrebbe dare in concessione l’area senza prima aver realizzato almeno buona parte delle opere, il parcheggio multipiano dovrebbe essere certamente il primo intervento per entità economica e per disponibilità delle aree, non certo le aree scoperte già a reddito".