Il ministero taglia il contingente ’Covid’

Il provveditore: "Solo l’85% di quanto richiesto per supportare le restrizioni a scuola. La didattica a distanza così non si scongiura"

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Le falle nella scuola ai tempi del Covid sono già certificate con i posti dell’organico Covid che ieri il Provveditorato ha assegnato alle scuole: l’85% del personale richiesto. L’organico Covid è appunto il contingente aggiuntivo di personale richiesto dalle scuole per far fronte alle normative anti-contagio, per le classi che si devono dividere, per le esigenze della didattica a distanza e altro. e che sarà licenziato in caso di un nuovo lockdown. Ma con una dotazione dell’85% appare un’arma spuntata in partenza.

"Purtroppo è quanto ci è stato assegnato dal Ministero in termini di risorse da destinare al contingente Covid – spiega la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, Donatella Buonriposi –.

Non tutte le realtà possono essere accontentate, anche se noi nella distribuzione abbiamo tentato di fare il miglior lavoro tenendo conto delle dimensioni degli istituti e delle problematiche più importanti, ovvero ad esempio l’esigenza di dividere le classi. In via prioritaria il personale aggiuntivo è stato assegnato alla scuola dell’infanzia e alla primaria, poi alle medie e poi alle superiori".

Nel dettaglio il personale Ata assegnato ricoprirà 242 posti su 384 richiesti nella provincia. Alle scuole superiori sono assegnati 83 Ata su 111 richiesti e 98 docenti. Alla scuola dell’infanzia i docenti di rinforzo per le esigenze ’Covid’ saranno 138, alle medie 61. Una dotazione di organico che per la nostra provincia ’vale’ 12 milioni di euro stanziati dal Ministero. Con queste premesse, di una coperta corta, chiediamo al provveditore quali possono essere le previsioni per l’anno scolastico alle porte. "Ci sono tante variabili, non ultima i lavoratori fragili, ovvero gli insegnanti che faranno didattica a distanza e che non erano previsti quando è stato assegnato il contingente Covid – chiarisce la dirigente Buonriposi –. E anche se faranno didattica a distanza i ragazzi non possono rimanere in classe da soli, sarebbe opportuno che con loro ci fosse sempre un insegnante. Tra le assenze ci sarà da considerare anche quelle di chi, tra gli studenti, richiederà l’istruzione domiciliare. Può farlo, ma bisogna vedere se la scuola riesce a organizzarsi di conseguenza".

"In corso d’anno la preoccupazione vera – sottolinea – è quanto si riuscirà a tenere fuori dalla scuola un eventuale contagio, anche con le scuole in sicurezza. E quanto si riuscirà a scongiurare nella pratica il ritorno alla didattica a distanza". Incognite pesanti che non discendono solo dal mondo della scuola. "Strada facendo si cercherà di dipanare le problematiche. Purtroppo anche sui trasporti manca ancora chiarezza, e non ci sono indicazioni univoche su come dovrà essere gestito il personale fragile".

Laura Sartini