Il maestro “inedito“ nell’opera di Michele Girardi

Giacomo Puccini è talmente geniale che gli studi che riguardano le sue opere non si esauriscono mai. Vengono trattati molteplici aspetti della sua produzione con risvolti a prima vista impensabili, grazie anche alla interdisciplinarità. Questo avviene anche col volume sesto di “Studi Pucciniani. Rassegna periodica sulla musica e sul teatro musicale nell’epoca di Giacomo Puccini” a cura di Michele Girardi, prodotto dal Centro studi Giacomo Puccini diretto dalla professoressa Gabriella Biagi Ravenni (che tanto si adopera per fare conoscere sempre di più il maestro) pubblicato da Leo Olschki editore. Tutti gli studiosi in questo volume mettono in rilievo un aspetto inedito del nostro grande musicista. Federico Fornoni nel suo saggio sviluppa il tema della bellezza dell’eroina pucciniana. Gerardo Tocchini insiste su Tosca opera “politica” sullo sfondo della Roma papalina e della repubblica romana.

Luce nuova anche su “Il Tabarro” grazie a Kunio Hara e Francesco Fontanelli che hanno liberato questo capolavoro da troppi luoghi comuni. Interessante anche il saggio di Daniele Galleni su Galileo Chini e la scena per Gianni Schicchi tra liberty e cultura artistica fiorentina medievale. Il volume viene impreziosito anche dalla “sezione” documenti con un saggio di Mauro Balestrazzi sull’amicizia burrascosa ma profonda tra Puccini e Toscanini, una documentazione precisa tra le varie fasi di un rapporto di amore e odio. Balestrazzi ha fatto una radiografia unica di questa amicizia con velature psicologiche magistrali, registrando gli slanci, le cattiverie reciproche, la generosità e l’egoismo. In fondo al volume ci sono la cronologia pucciniana di Arturo Toscanini e la bibliografia degli scritti su Giacomo Puccini. Aggiornamenti 2016-2019 a cura di Michele Girardi e Riccardo Pecci con qualche omissione non si sa se intenzionale o casuale. La rassegna è abbelita anche da preziose tavole su bozzetti di “Gianni Schicchi” e “Il Tabarro”.