di Maurizio Guccione
Si guarda con ottimismo al futuro del distretto cartario e cartotecnico della Lucchesia. Un anno, il 2023, che a detta degli esperti è stato contrassegnato da consumi bassi, con una domanda ridotta rispetto all’anno precedente. Nonostante tutto il settore, seppure attraverso oscillazioni, ha retto. Calati i consumi le aziende sono riuscite a mantenere livelli accettabili, tenuto conto che parliamo di un ambito produttivo particolarmente energivoro, soggetto ad alti costi di gestione.
Il dato del settore carta e cartotecnica nel secondo trimestre si era fermato a quota -2,4%. In realtà quest’ultimo è un dato di tutto rispetto in un contesto come quello italiano in cui il trimestre marzo-maggio ha segnato -16,7%.
Le analisi condotte da Assocarta spiegano il risultato con la domanda europea ancora bassa e in generale con l’export ridotto, anche a causa della presenza di stock elevati e della crescente concorrenza cinese. Il settore sta quindi vivendo in Italia delle tensioni forti, che le imprese lucchesi hanno saputo gestire limitando fortemente i danni potenziali e nutrendo delle aspettative positive per l’immediato futuro. Nel 2023 secondo Confindustria Toscana Nord (fonte Assocarta), "il settore cartario italiano ha significato un quadro di discesa dei costi fuori controllo degli input produttivi, che però si mantengono tuttora su livelli storicamente molto alti, dovuto a una domanda europea sotto i livelli normali, alla presenza di stock elevati, alle esportazioni quasi ferme e, per
contro, la presenza di afflussi di prodotti in arrivo dalla Cina; a fronte di ciò Lucca nel secondo trimestre ha fatto registrare una diminuzione dei livelli di attività del -2,4% tendenziale: un calo inferiore rispetto al corrispondente dato nazionale, quindi il confronto rispetto alla fine del 2022 mostra un quasi pareggio". Si denota, pertanto, una tenuta dei livelli produttivi che sembra leggermente superiore rispetto al contesto italiano. A ipotizzare l’andamento per il futuro è Tiziano Pieretti, vicepresidente di Confindustria Toscana Nord con delega all’energia.
"Abbiamo registrato sin dall’inizio dell’anno una domanda più bassa – dichiara – con maggiori costi energetici e conseguente aumento dei prezzi per i consumatori; possiamo tuttavia affermare che siamo all’interno di una situazione del tutto controllabile per il settore cartario, le aziende hanno una struttura e ci aspettiamo comunque una ripresa dei consumi da qui alla fine dell’anno; prendiamo atto – prosegue Pieretti – che nell’ambito del tissue abbiamo poco lavoro ma esistono buone marginalità, mentre il packaging risente maggiormente della mancanza di lavoro". Il vicepresidente si dice comunque "ottimista per la ripresa di consumi a partire dai prossimi mesi: dopo tutto – conclude – lo scorso anno abbiamo assistito a un clima decisamente più indeciso, quindi siamo fiduciosi che la ripresa potrà affacciarsi a breve".