"Il comitato San Concordio? Non ritiro l’azione legale"

Il sindaco Tambellini ribadisce le critiche e la linea dura dopo le denunce "Non è una querela, ma un percorso di conciliazione per chiarire la vicenda"

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Fa discutere la richiesta di risarcimento avanzata dal Comune al comitato San Concordio in merito alle denunce presentate in Procura (e archiviate) sui lavori dei quartieri social. Il comitato ha lanciato un appello a tutti i consiglieri comunali affinché approvassero la mozione presentata da Massimiliano Bindocci (M5S) con cui si chiede all’amministrazione di ritirare l’azione legale. Avevano avviato anche una raccolta firme in piazza San Michele, mostrando un cartello che definisce la scelta del Comune come un "pretestuoso atto indimidatorio per mettere a tacere il dissenso". Insomma, toni poco concilianti. Su questa linea si sono espressi ieri anche Europa Verde – Verdi Lucca e il consigliere Fabio Barsanti di Difende Lucca.

Ma il sindaco Tambellini e la maggioranza non sono di questo avviso. "Voglio chiarire bene – commenta il sindaco Alessandro Tambellini – che abbiamo avviato un percorso di conciliazione su questa vicenda. Non siamo intervenuti con una querela, con la scimitarra. E quindi intendiamo andare a vedere a quel punto come stanno effettivamente le cose. Non ha senso una richiesta formulata in questi toni dal comitato. Poi vorrei capire chi fa parte formalmente di questo comitato".

"Peraltro – aggiunge Tambellini – se il giudice invece di archiviare per due volte le denunce del comitato, come ha fatto, avesse inteso procedere, ci saremmo trovati davanti a scenari penali sconcertanti. Per reati del genere sono previsti anni di carcere, ma scherziamo? Ovviamente anche solo per difendersi da certe accuse in un processo penale si spendono migliaia e migliaia di euro. Gli amministratori non possono essere un bersaglio contro cui esercitarsi. Ci sono conseguenze agli atti che si compiono e quelle denunce reiterate di truffa allo Stato erano pesanti".

"Anch’io ho una famiglia – prosegue il sindaco Tambellini – e credo che non meriti di essere esposta indirettamente a denunce del genere. Oltretutto nel mio percorso da sindaco ho fatto un tipo di lavoro pulito. Ho guadagnato il mio stipendio. Punto. Non ho mai trattenuto per me un centesimo di euro di quanto mi è arrivato di straordinario. Ovviamente. Quindi ci tengo alla mia dignità. E ribadisco che non siamo andati contro il comitato a testa bassa, ma intendiamo ristabilire la verità e la dignità delle persone coinvolte. Non fa piacere a nessuno essere indicato alla pubblica opinione come ladro o farabutto. Ci vuole senso di responsabilità. Per questo la gente deve imparare a usare le parole e a rispondere dei propri gesti".

Paolo Pacini