Il campione Andrea Lanfri ancora no limits: "In volo, più forte della meningite"

Il campione paralimpico lucchese e l'avventura in paracadute: "Che bello vedere Lucca dall'alto"

Andrea Lanfri paracadute

Andrea Lanfri paracadute

Lucca, 25 marzo 2019 - Ha corso a tempi record. Più veloce di tutti. Anche della malattia. Si è arrampicato, ha pedalato, è andato in moto, in bicicletta e a cavallo. Gli mancava solo di volare. E ieri Andrea Lanfri, orgoglio lucchese, campione paralimpico senza limiti, ha realizzato anche questo sogno. «Mi sa che la meningite non aveva capito con chi aveva a che fare», commenta Andrea dopo il lancio con il paracadute a 4200 metri d’altezza. "E’ stata un’emozione enorme - racconta - Tutto è nato grazie alla mia compagna, Natascia Pasqualoni. Mi ha fatto una sorpresa in occasione dell’anniversario a un anno dal nostro primo incontro. Quando mi ha portato all’aeroporto di Tassignano pensavo in un giro in deltaplano. Invece poi ho scoperto che ero lì per volare. Tante volte le avevo confessato, dopo un’arrampicata, che mi sarebbe piaciuto buttarmi nel vuoto e volare. Mi ha accontentato". 

Ma com’è Lucca dall’alto? "Strepitosa - racconta il campione -. Mi sono emozionato a vedere i Monti Pisani e le Apuane da quella prospettiva. Dall’alto la natura si apprezza ancora di più". Amore ed eroismo sono le componenti di una giornata indimenticabile per Andrea. Un sogno reso possibile anche grazie alla scuola di paracadutismo in tandem Sky dive Lucca. «Ci tengo a ringraziarli, così come devo dire grazie a Natascia. Ormai mi segue ovunque e vi assicuro che non è facile starmi dietro in tutte le cose ‘matte’ che faccio, in ogni disciplina, senza limiti. Queste avventure sono la mia vita". La prossima sfida è già nel mirino: scalare il monte Everest. "Fosse per me partirei anche domani, ma serve una preparazione davvero molto lunga e faticosa. Nella settimana di Pasqua ho in programma la risalita del Monte Rosa. Il piano è scendere a piedi per 30 km e poi continuare in bicicletta, con un dislivello di duemila metri. Ad agosto invece in Tagikistan scalerò il picco Lenin fino a 7300 metri d’altezza». Inesauribile. Sempre più sorprendente. Più forte di tutto.