I cinema attendono il via: "Pronti a ripartire"

Simone Gialdini: "In quattordici mesi abbiamo perso il 97 per cento del fatturato di tutta la piazza di Lucca rispetto all’anno precedente"

Simone Gialdini

Simone Gialdini

Una spolverata al proiettore, una pulita ai vetri e un bel manifesto per annunciare il nuovissimo titolo. In realtà a loro basterebbe davvero questo - cioè pochissimo - per riaprire le porte: attendono solo un via libera definitivo e il giorno in cui finalmente tutti potranno prounciare di nuovo la domanda: "Dove andiamo stasera? Al cinema?".

Bastonati dai Dpcm che li hanno costretti a chiudere per mesi, ora sono in fibrillazione. A illustrarci le prossime mosse è Simone Gialdini, direttore generale nazionale della associazione di categoria e la cui famiglia gestisce i cinema cittadini Astra, Centrale, Moderno, nonché Estate Cinema a Villa Bottini.

Gialdini, possibile fare una proiezione... stavolta di date, per la riapertura?

"Si sta cercando di capire cosa sarà applicabile, ma io conto nella seconda metà di maggio di poter essere in qualche maniera operativi, almeno con un locale. In questo momento si sta parlando di una data tra il 13 e il 20 maggio. Il primo step è l’autorizzazione governativa, normativa, il protocollo per poter aprire. Il secondo step, per quanto riguarda il cinema è poi poter avere del prodotto da offrire al pubblico".

Quando la decisione?

"Decideranno, credo, nei prossimi dieci giorni".

Quali i numeri dei vostri cinema?

"Noi siamo gestori dell’Astra che, al 100 per cento della capienza, può contenere 530 posti, del Centrale che ne ha 270, del Moderno che ne conta 500 mentre a Villa Bottini sono in tutto 490. Se riuscissimo a riaprire potremmo mettere, secondo indiscrezioni, massimo il 50 per cento della capienza".

Voi sareste pronti?

"Noi saremmo pronti per riaprire anche con tutti e tre, quello che impatta è il prodotto".

Ci spieghi.

"Noi, a livello nazionale, sono almeno due mesi che stiamo facendo interlocuzione con i distributori, che sono i partner di filiera, per cominciare a pianificare. Il distributore, nel momento in cui sa che le sale possono aprire, ha bisogno di duetre settimane per il lancio del prodotto. Quindi le prime due settimane potremo lavorare forse con titoli magari usciti su piattaforme, ma inediti per le sale cinematografiche. Le faccio un esempio: il 30 aprile esce “Nomadland“ su una piattaforma e forse potrebbe essere proposto in sala. Per quanto riguarda gli inediti in assoluto parliamo invece dei primi titoli tra il 20 e il 27 maggio. C’è anche un titolo in questo momento pare appetibile che è “Cruella“ e che dovrebbe uscire il 27 di maggio".

Come siete messi per il distanziamento?

"Noi come superfici siamo a posto. La famosa distanza frontale e sul retro è già di un metro e dieci in tutti e tre i cinema e anche a Villa Bottini. A destra e sinistra basta lasciare una o due poltrone libere. Le famiglie invece possono stare accanto senza problemi. Così potrei riempire all’incirca al 50 per cento".

E’ vero, siete stati chiusi per molti mesi. Però al contempo ad oggi molti titoli nuovi solo per la sale non ci sono o sono pochi. Come farete per invogliare il pubblico?

"Stiamo studiando formule per promozioni e per dire “intanto riavviciniamoci all’esperienza cinematografica“".

Quest’anno Estate Cinema compie 40 anni. Ci sarà, vero?

"Sì, Estate Cinema quest’anno festeggia i 40 anni di arena all’aperto in città. L’intenzione nostra è di essere operativi intorno al 19-20 di giugno. Si sta cercando di mettere insieme qualcosa - ma prima dobbiamo avere qualche certezza di potersi muovere - ma con una chiusura dei cinema durata oltre sei mesi ininterrottamente, il prodotto da proporre sarà una bella sfida. Nella mia intenzione c’è quella di proporre i film premiati agli Oscar che si terranno il 25 aprile, magari titoli che usciranno tra giugno, luglio, agosto, alternando prime visioni a inediti e film che hanno caratterizzato i 40 anni di Estate Cinema".

E come precauzioni anti Covid?

"Andrà tenuta la mascherina, ci sarà gel e se ci sarà bisogno continueremo a misurare la febbre, verrà registrato il nominativo e un contatto per fare il tracciamento delle persone che partecipano. Inoltre la sanificazione delle poltroncine tra uno spettacolo e l’altro".

Parliamo di cifre. Questa chiusura prolungata quanto ha pesato?

"Dal 25 febbraio 2020 a oggi, diciamo con proiezione al 30 aprile, abbiamo perso il 97 per cento del fatturato cinema di tutta la piazza di Lucca, con tutti e tre i cinema messi insieme, rispetto all’anno precedente".

Ristori sono arrivati?

"Ristori? Ad aiutare il 2020 ci sono stati i ristori del Mef, piuttosto esigui, e poi per lo spettacolo c’è un fondo del Ministero della cultura con risorse sufficienti ad accompagnarci nell’anno scorso. Sul 2021 stiamo sempre trattando, aspettando, è da Natale che non abbiamo più visto niente a parte il Mef che sta arrivando in questi giorni. A Lucca, tra tempo deteterminato e indedeterminato, abbiamo 15 dipendenti e chiaramente sono in cassa integrazione".

Un sassolino dalle scarpe?

"Il grande assente in tutto questo dramma pandemico è, per quanto riguarda le istituzioni, la Regione Toscana. Io, con il ruolo che ho a livello nazionale, le dico che le varie giunte regionale hanno avuto un’attenzione allo spettacolo e sale cinematografiche e dalla Regione Toscana non è arrivato un benché minimo aiuto, un benché minimo cenno e tutte le volte è stato detto che non c’erano risorse economiche per aiutare le sale".

Cristiano Consorti