Gomitata all'avversario in campo. Giocatore condannato per lesioni

Incidente durante la gara tra Fornaci e Pontecosi. Il gup ha emesso una pena a 2 anni e 4 mesi

Tribunale (foto di repertorio)

Tribunale (foto di repertorio)

Lucca, 17 settembre 2020 -  Il 6 maggio 2019 durante una partita di calcio, aveva sferrato una gomitata sul volto di un avversario. Le conseguenze erano state pesanti: frattura scomposta del setto nasale e uno zigomo fratturato. Per oltre 40 giorni di prognosi. L’autore del gesto, Nicola Campetti, 31 anni militante nel Fornaci era stato squalificato per 7 giorni. Ma dalla giustizia sportiva a quella penale il salto è stato breve, anche perché la vittima, un 20enne, aveva sporto denuncia.

Ieri per l’autore della gomitata è arrivato il verdetto del giudice al quale, tramite il suo legale, aveva chiesto il rito abbreviato. Il gup del tribunale di Lucca Simone Silvestri, lo ha condannato a 2 anni e 4 mesi. Il pubblico ministero Elena Leone lo aveva rinviato a giudizio per lesioni personali gravissime. Il procedimento era comunque già scattato d’ufficio, visto la prognosi delle lesioni superiori a 40 giorni. Il gestaccio era arrivato durante il match Pontecosi-Fornaci. Campetti, pochi giorni dopo l’incidente aveva chiesto pubblicamente scusa al giocatore ferito, anche tramite il nostro giornale.

«Il gesto non è stato volontario. C’era una mischia in area, in due mi trattenevano la maglia, ma quando sono balzato in aria alla ricerca del pallone non ho alzato il gomito con la volontà di colpire ma per darmi uno slancio. Mi dispiace, mi scuso con lui".

Secondo la tesi della difesa, sposata dal pubblico ministero, invece il gesto è arrivato a palla ferma, pochi istanti prima della punizione. Un tesi confermata da un video che ha immortalato la gomitata. Il giocatore colpito ha dovuto fare i conti con problemi otorinolaringoiatrici, il setto nasale parzialmente deviato con conseguenti problemi alla respirazione. I costi dell’operazione chirurgica per tornare come nuovo: circa 9mila euro. Ai quali si sommano quelli delle visite mediche. La vicenda si è chiusa ieri con la condanna del 31enne.