Ladri senza cuore. Rubati i fiori in ricordo dei due operai morti

Le piante collocate in via Veneto da familiari e amici. "Gesto vergognoso"

I fiori in omaggio ai due operai

I fiori in omaggio ai due operai

Lucca, 4 settembre 2018 - Ladri davvero senza cuore in via Veneto. Ladri di ricordi e di emozioni. Qualcuno durante il fine settimana ha infatti portato via due vasi da fiori che erano stati collocati nel punto dove un anno fa persero la vita Eugenio Viviani e Antonio Pellegrini, i due operai deceduti nel crollo della gru su cui stavano lavorando per sistemare i portalumini inn vista della processione di Santa Croce.   Un furto sconcertante sotto ogni punto di vista, anche perché sembra quasi impossibile che l’autore non si sia reso conto del valore simbolico di quelle piantine sistemate sui gradini a fianco di palazzo Pretorio, in un luogo dove sabato è stata apposta anche la lapide commemorativa. Amareggiati i familiari e gli amici dei due operai.    «Devono vergognarsi...», sbotta un amico delle due vittime, fermo davanti al luogo della tragedia. «Non è possibile che ci sia gente che se ne frega di una tragedia di questa portata e ruba delle piante in fiore in questo modo... Purtroppo non è neppure la prima volta. Eppure tutti sanno quello che è accaduto qui in via Veneto. Persino le guide turistiche danno spesso spiegazioni ai turisti che chiedono il motivo di questi fiori... Una vergogna davvero».   Nel frattempo altre persone hanno tuttavia sistemato sul posto fiori e piantine per sopperire allo sconcertante furto e per ricordare in modo semplice ma profondo questa tragedia che ha toccato tutta la città. I familiari preferiscono non commentare l’accaduto, chiusi in un comprensibile dolore, acuito in questi giorni dallo scandire dell’anniversario stesso e anche da questo gesto vigliacco.

Proprio sabato era stata scoperta dal sindaco Tambellini e dal vescono Castellani, sul lato di palazzo Pretorio, la targa dedicata ad Antonio ed Eugenio. Un omaggio doveroso, ma anche una ferita che si riapre e un silenzio spezzato da nuovo dolore. Il tutto in attesa che si concluda l’inchiesta della Procura e che si arrivi a fare piena luce sulle cause e le responsabilità di questa duplice tragedia. Che non fu una fatalità.