L'appello della donna
Lucca, 14 ottobre 2018 - Gesto disumano, più mistero inquietante. Da 5 mesi le rubano sistematicamente i fiori che porta sulla tomba della sorella e lei scrive una lettera a chi compie simili atrocità, lasciandola sulla lapide, come appello. Accade a Porcari, al cimitero di via Sbarra. La signora Lorella Bertuccelli, che venerdì, avvertita dell’ennesimo scempio ha accusato un malore, non sa più a quale santo votarsi e quindi sceglie il confronto con questi individui, anche se indirettamente, postando sui social quanto si sta verificando.
«Purtroppo ci sono persone che nemmeno riesco a classificare – si legge nella missiva – sicuramente non hanno cuore ma, anzi, godono nel ferire altri, tanto da arrivare a compiere atrocità come gettare fiori che con tanto amore ti portiamo. Spero di arrivare presto a scoprire chi commette ciò». Su Facebook molte le risposte e i commenti indignati. «Mia sorella era una persona meravigliosa alla quale ero legatissima – commenta la donna da noi contattata telefonicamente, – una terribile malattia l’ha tolta prematuramente dal nostro affetto. Ci teneva a che le portassi le piante, lo diceva scherzando, ma fino ad un certo punto, prima di morire. Mi sembra quasi di non riuscire a mantenere la promessa che le ho fatto. Questo perché ogni volta che deposito le piante, spariscono subito, non ci resistono due giorni. Le rubano anche agli altri? Sì, ma non con questa frequenza».
Ora si cerca una soluzione. «Ho parlato con la municipale – spiega l’ex dipendente della Ds Smith, – e mi hanno assicurato che verrà fatto il possibile per risalire ai responsabili, poiché le telecamere al camposanto ci sono, anche se posizionate all’ingresso. Capisco che non si può avere l’occhio elettronico ad ogni metro. Ma con gli orari e i giorni in cui mi è sparita la roba, spero si possano ricavare informazioni utili. Ormai è un tarlo a livello psicologico, tutti in famiglia siamo addolorati. Vorremmo poter portare un fiore per la commemorazione dei defunti e far sì che ci rimanga». La solidarietà è arrivata. Ora è necessario dare un volto ed un nome a chi si è macchiato si simili atteggiamenti.