"Furia cieca". Raid al club, choc a Lammari

Parla il proprietario dello stabile distrutto domenica da tre marocchini

Luciano Lera, titolare dell'immobile

Luciano Lera, titolare dell'immobile

Lucca, 8 ottobre 2017 - «Per me si è trattato di un atto di vandalismo legato a rapporti tra i titolari e gli autori della devastazione, connazionali e conoscenti. Se è andato storto il rapporto tra di loro non dovevano però agire in questo modo». A parlare è Luciano Lera, il titolare dell’immobile all’interno del quale si trovano in affitto diverse attività produttive e tra queste il «Manhattan», il club privato ubicato sul viale Europa a Lammari, prima dell’incrocio con via delle Ville, preso di mira domenica mattina intorno alle cinque da tre marocchini rispettivamente di 25, 24 e 23 anni, nullafacenti, pregiudicati, senza fissa dimora, che sono stati bloccati mentre tentavano la fuga dopo aver danneggiato il locale. 

Armati di bastoni e spranghe in metallo, sono riusciti a distruggere suppellettili e quant’altro nel bar, nella sala intrattenimento e nella palestra. Per fortuna i circa 50 soci presenti nel momento del raid, non sono stati feriti. I tre sono stati intercettati dai militari del Nucleo Radiomobile in sinergia con gli agenti della Squadra Volanti della Questura e denunciati in stato di libertà per danneggiamento aggravato in concorso, ma sono in corso indagini per individuare altre persone, tutti magrebini, che sarebbero comunque coinvolti. Le indagini di carabinieri e polizia stabiliranno se si è trattato di un regolamento di conti, di una spedizione punitiva o di altro. La zona è abbastanza isolata, perché la struttura dove ha sede il locale è all’interno, ci si arriva da una stradina laterale rispetto al trafficatissimo viale Europa e di case vicine ce ne sono ma a parecchia distanza. «E’ difficile dare spiegazione a questo gesto folle – argomenta il padrone del fabbricato, Luciano Lera – ma se volevano rubare, ad esempio, si sarebbero comportati in maniera diversa. Invece non solo con bastoni e spranghe ma si sono divertiti a colpire i cristalli pure con un tubo in ferro di colore nero che si trovava sul retro». 

«I danni? Molto ingenti perché questo tipo di vetro non si rompe, si scheggia però completamente. E’ anti sfondamento ma si deteriora il nylon e il materiale che si trova all’interno che lo rende più resistente rispetto al normale e va cambiato completamente. E’ un prodotto speciale che costa parecchio denaro. Senza contare che in un paio di punti addirittura non solo è stato scalfito, ma si rotto. Mi hanno chiamato intorno alle 5.30, ovviamente ci sono stanze distrutte anche all’interno. Se è accaduto altre volte? Con questa violenza mai. E comunque questi tre che hanno preso sono tranquillamente liberi malgrado i vandalismi e i disagi arrecati. Vi pare giusto?». Lera ha anche altri capannoni in Lucchesia. Davvero molta l’amarezza di doversi misurare con simili fatti. Le indagini proseguono per risalire agli altri eventuali responsabili.