Fiume in secca, i volontari salvano i pesci

Un’operazione coordinata dalla Fipsas ha permesso di trasferire un quintale di avannotti nel Versilia che non rischia di prosciugarsi

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Giardini e parchi ingialliti, terreni secchi e aridi, fiumi in secca. Logica conseguenza della cronica assenza di piogge. La Versilia tutta è a secco e fra le situazioni più drammatiche c’è quella del fiume Camaiore, che dal monte Matanna scende giù fino alla costa seguendo la linea di confine fra Camaiore e Viareggio e che, in gran parte del suo percorso, è rimasto completamente a secco in questa estate torrida all’inverosimile.

Niente bagno quindi (a resistere, al momento, sono solo le pozze di Candalla) per tutti coloro che vanno alla ricerca di un angolo di refrigerio, immersi in un’acqua sempre particolarmente fresca. Ma se per gli uomini si tratta di dover rinunciare ad un tuffo, la situazione diviene ancor più drammatica per la fauna ittica locale che, a causa della mancanza di acqua e di aria, rischia la decimazione. Consci di questa situazione disperata, Alessandro Pignone e Gabriele Ciancianaini, due ragazzi di Camaiore sempre attenti alla salvaguardia del patrimonio ittico, si sono messi in contatto con Giorgio Silicani (attivista di ìInsieme Si Può Per Camaioreì) che ha interpellato l’associazione Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee), per un intervento straordinario a tutela dei pesci che rischiano la vita.

Le operazioni hanno avuto luogo nella mattinata di mercoledì e direttamente sul letto del fiume per circa 200 metri, dalla rotonda all’imbocco della città lungo la Provinciale ed in direzione monti. "Fipsas ha messo a disposizione il materiale necessario per il recupero dei pesci – racconta Silicani –: guadini, secchi, un elettrostorditore e una vasca ossigenata apposita per il trasporto degli esemplari, mentre i ragazzi hanno noleggiato un mezzo di trasporto dove caricare, per due viaggi, un totale di oltre un quintale di avannotti. Gli stessi poi – continua Silicani – sono stati liberati nel fiume Versilia, a Forte dei Marmi, perché lì non c’è il rischio che l’acqua si prosciughi".

Insomma, una vera e propria operazione di salvataggio che potrebbe anche non essere isolata. "La volontà è quella di creare una rete e collaborazione stabile con Fipsas – conclude Silicani –, in modo da intervenire annualmente ogni volta che ce ne sia bisogno. In modo mirato, professionale e ben organizzato".

Sergio Iacopetti