Lucca, falsi certificati medici per riavere la patente

Condannato a un anno e mezzo l’autore del raggiro. Altri 34 automobilisti patteggiano 6 mesi. L’indagine della Polizia stradale

Indagini affidate dalla Procura alla Polizia Stradale

Indagini affidate dalla Procura alla Polizia Stradale

Lucca, 18 giugno 2021 -  Riavere rapidamente la patente di guida dopo che era stata sospesa per uso di stupefacenti o guida in stato di ebbrezza? Facile. Bastava rivolgersi alla persona giusta, un abile falsificatore di documenti, e il giochetto era fatto. Questa la pericolosa scorciatoia scelta da ben 34 automobilisti che alla fine sono stati però smascherati dalle indagini della Polizia stradale e condannati insieme all’autore dei falsi certificati. Ovviamente durante le indagini gli era stata sospesa di nuovo la patente di guida.  

Al centro della vicenda un viareggino di 45 anni che mercoledì è stato condannato dal gup Simone Silvestri a un anno e mezzo di reclusione, grazie ai benefici ottenuti con la scelta del rito abbreviato in udienza preliminare, per false certificazioni e falso per induzione. Tutti gli altri imputati avevano già optato per il patteggiamento, cavandosela con sei mesi di reclusione per concorso nelle false certificazioni. Pena sospesa per tutti, ma nel frattempo sospesa anche la patente riottenuta in modo fraudolento.  

La vicenda risale al settembre 2019. A scoprire che qualcosa non andava furono i funzionari della Motorizzazione civile di Lucca, insospettiti dalla firma di un medico della Commissione Medica Locale dell’Asl apposta su un certificato anamnestico, cioè la dichiarazione medica in bollo che chiunque voglia ottenere la patente, da privatista o tramite autoscuola, deve inviare insieme ad altra documentazione, alla Motorizzazione lucchese.  

L’ipotesi di una falsificazione fu confermata dal medico stesso: la data del certificato fasullo era addirittura posteriore di almeno un anno al suo pensionamento. Il pm Antonio Mariotti aprì un fascicolo individuando almeno quattro casi analoghi. La Polstrada di Viareggio scoprì alla fine ben 34 falsi riferiti ad automobilisti a lucchesi e versiliesi. Ad alcuni era stata sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza, ad altri per uso di stupefacenti. In un caso l’automobilista addirittura si era visto respingere ben tre volte la richiesta perché non aveva i ceritificati medici adeguati. Poi aveva trovato...il sistema. Il modulo, falsificato abilmente con una scannerizzazione e una stampante laser a colori, era stato creato dal 45enne viareggino sulla base di un documento autentico che peraltro, ironia della sorte, aveva negato nel 2017 a un automobilista l’ottenimento della patente di guida.  

Paolo Pacini