E’ morto Francesco Paoli, "voce" della Bussola

Aveva 69 anni. Per una decade fu addetto stampa del locale e braccio destro di Sergio Bernardini. Andò negli Usa e a Londra

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di Daniele Masseglia

Lo chiamavano “Frankie“ per la sua passione smisurata verso gli Usa e il Regno Unito, dove per un certo periodo andò anche a vivere. Tipico il suo saluto "Hi man!", che metteva sempre di buon umore così come quando imbracciava la chitarra per intonare “Hotel California“ degli Eagles. Ma soprattutto fu a lungo il braccio destro del patron della Bussola Sergio Bernardini per tutto ciò che riguardava la comunicazione del locale di Focette, conoscendo il gotha della musica dei tempi d’oro, da Mina a Chuck Berry. Ecco perché con la sua scomparsa la Versilia ha perso un pezzo di storia, un personaggio d’altri tempi.

Francesco Paoli avrebbe compiuto 70 anni il prossimo 23 febbraio ma da un anno aveva scoperto un male tremendo che non gli ha lasciato scampo. Ha lottato come un leone facendo tutto il possibile, finché lo scorso ottobre le sue condizioni sono precipitate. Paoli si è spento domenica mattina all’hospice San Camillo di Vittoria Apuana, dov’era ricoverato da un mese. Residente a Tonfano, il suo nome è legato a una famiglia creativa ed estrosa che ha sempre vissuto e raccontato la storia della propria comunità. Il padre Emilio, scomparso da tempo, era uno storico corrispondente de La Nazione mentre il fratello Giovanni, che gli è stato accanto fino all’ultimo, da affermato fotografo aveva lavorato in simbiosi con lui proprio alla Bussola contribuendo a diffonderne il mito. Fu il padre a presentare “Frankie“ a Bernardini, che aveva bisogno di un ufficio stampa. Paoli se ne occupò per una decina d’anni, dagli ultimi scampoli della Bussola fino ai primi della Bussoladomani, concludendo la sua avventura nel 1984. Confezionava un giornalino che conteneva sponsor importanti come la Fiat, i progetti di Bernardini e il programma del locale. Toccava poi a una quindicina di giovani distribuirlo girando tra alberghi, bar e ristoranti. Poi andò a vivere prima a New York e poi a Londra, e al ritorno collaborò con l’agenzia Toscana Mare Villas, di cui fu socio, specializzata in affitti per l’estate. Oltre a Giovanni, che ringrazia il San Camillo ("un reparto eccezionale"), Frankie, che era separato, lascia i cugini Luciano e Marco. Lo ricorda anche il presidente della Versiliana Alfredo Benedetti: "Era un mio carissimo amico di cui ebbi il piacere, da assessore, di celebrare le nozze con Carmen. Fece un pranzo originale, ad Arni, arrivando al ristorante su un’Ape. Un personaggio sempre ironico e scherzoso, ci si stava bene insieme". L’ultimo saluto avverrà in forma privata e la salma sarà cremata: alla famiglia le condoglianze della redazione.