Domani, 3 settembre, nel centro storico di Castelnuovo, dalle 8 alle 20, si svolge, a cura del Comune e Pro loco, la secolare, dal 1475, "Domenica della Fiera" con un imponente mercato, la tradizionale tombolata in piazza Umberto, la consegna del Premio "Luigi Suffredini" per la valorizzazione del territorio e il Luna Park nella zona degli impianti sportivi.
La prima domenica di settembre, a Castelnuovo, è conosciuta anche con il titolo di Fiera delle donne, il cui significato non è mai stato chiarito e, anche per questo, tale denominazione si sta perdendo tra i giovani. Un probabile significato potrebbe essere che nei secoli passati, nella prima domenica di settembre, anche le domestiche, le donne a servizio nelle case signorili e in fondo tutte le lavoratrici e casalinghe in generale, avessero una giornata completamente di festa e di riposo. Nel passato la fiera settembrina di Castelnuovo era molto più ampia e durava per tutta una settimana, dal primo all’8 settembre. In piazza Umberto, alle 18, prende il via la tradizionale tombola della Fiera, con circa un migliaio di partecipanti ogni anno e con i numeri estratti che vengono annunciati dal balcone della Rocca Ariostesca.
In palio premi in denaro di 250 euro per chi farà per primo cinquina (cinque numeri sulla stessa fila); 500 euro per la decina (due file complete di cinque numeri della stessa cartella); 750 euro per la tombola (tutti i numeri della cartella). Nella pausa dopo la cinquina e la decina verrà consegnato il Premio "Luigi Suffredini", promosso dalla Pro Loco di Castelnuovo con il presidente Silvio Fioravanti, istituito nel 2021 come un riconoscimento verso quei privati cittadini, gruppi di persone, giovani o realtà locali che si siano distinti o si adoperino per lo sviluppo e la promozione del territorio della Garfagnana. Quest’anno i premiati sono i fratelli Oliviero, Carla e Rita Rossi di Castelnuovo, che da oltre 70 anni curano le pertinenze interne ed esterne del Convento e della Chiesa dei Cappuccini, rendendosi sempre disponibili per i visitatori del complesso conventuale.
Poi Simone Giannasi che, con grande passione, ha riportato all’antico splendore la chiesa romanica di Santa Maria Assunta di Vitoio, promuovendo iniziative religiose e culturali e riscoprendo e valorizzando opere d’arte di inestimabile valore.
Dino Magistrelli