Dodicimila metri quadrati in pieno centro storico che attendono, ormai dal primo decennio del nuovo secolo, una destinazione. Due fallimenti delle aziende vincitrici del bando per i lavori Piuss, una infinità di promesse andate a vuoto, ancora di più il numero, nel corso degli anni, delle destinazioni: sulla Manifattura Nord, la parte ancora nelle mani del Comune dello storico edificio e interessata dagli ormai archeologici lavori Piuss (che risalgono all’ultima giunta Favilla) sembra essere una sorta di maledizione. Tolte le impalcature esterne (rimaste su dal 2015 al 2021), lo stabile rimane a tutt’oggi vuoto, non completato nei suoi lavori e con un destino ancora tutto da scrivere. Quei 12mila metri quadrati, per un costo totale di oltre 17 milioni di euro, dovevano essere già ristrutturati da un pezzo per ospitare oltre che gli uffici della Soprintendenza, anche l’Università Campus (che attende inutilmente dal 2019 le chiavi per entrare dopo aver vinto un bando) e numerosi uffici comunali al servizio dei cittadini. Da allora, però, nonostante le numerose professioni di ottimismo provenienti dai palazzi comunali nel corso degli anni, nulla si è concluso. Fallite nell’ordine la prima e poi anche la seconda aggiudicataria dei lavori, con il cantiere che è fermo da anni e al centro di un contenzioso non ancora terminato, visto che Aspera Spa (la seconda società fallita, la prima era stata Unieco) rivendica determinanti cambiamenti in corso e un danno economico derivante proprio da queste radicali modifiche al progetto iniziale. Eravamo nel febbraio 2021, quando l’allora sindaco Tambellini, una volta rientrato in possesso del cantiere, si dichiarava ottimista ipotizzando la gara per la terza assegnazione entro quell’anno, magari spezzettando i lavori in più bandi. Sono passati altri due anni, e tutto è com’era allora. Cioè in un desolante squallore che promana da un edificio che per i lucchesi significa tanto.