Dedicato a Flavio. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Un ricordo nostalgico di un'amicizia speciale, fatta di divertimento, discorsi notturni, ironia e sfide. Un'amicizia che ha saputo cogliere il meglio del mondo, senza mai andare troppo a fondo.

A FLAVIO

Amico mio, che giornatine belle!

A fuma’, al campino a gioa’ ‘ppallone,

a ragiona’ di notte, ‘on le stelle,

a varda’ ‘ffilmi ueste di Leone.

E po’ sempre a discore, e l’ironia

che ci s’aveva nel varda’ vel mondo

che ‘un s’acchiappava mai, scappava via,

e si volea cambia’ senz’anda’ a fondo.

Se ‘un c’eri te ‘un c’era neanche gusto

a ritrovassi tutti alla fontana,

a canta’ “tema” e fa’ ‘l coretto giusto,

o anda’ sempre dietro a ‘na sottana,

per sentimmi perfino ‘n popo’ fusto.

Chisa’ se anche lassù fai la gincana,

in biciletta, a fanni del trambusto.