"Da De Gaulle al vino Greo Una vita tra i numeri uno"

Arcangeli, imprenditore emigrato in Germania, racconta: "La mia terra è con me"

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"Sono nato nel 1939. Un’ottima annata per il vino". Questa passione, insieme a quella per l’olio e il buon cibo, accompagna Gianfranco Arcangeli (foto) da tutta la vita. E’ uno dei tanti lucchesi nel mondo che portano alto il nome della città e, in questo caso, della provincia. Di posti ne ha visti ma, nel suo girovagare, gli è rimasta nel cuore la culla del vino Greo, Montecarlo. "Assaggiandolo a occhi chiusi ti sembra di essere dentro una cantina d’altri tempi, sensazioni inconfondibili".

Capolavori estinti in quest’epoca di chiusure e che sta spazzando via tutto, compresi odori e sapori. "Il mio racconto però inizia da lontano, sono nato in tempo di guerra in una notte tempestosa per questo non riesco mai a stare fermo. Davvero sa, ho viaggiato quasi tutta la vita", rassicura, ne ha vissute di cotte e di crude. Una metafora che si sposa bene con la vita di Gianfranco, cuoco, gastronomo e imprenditore di grande successo che ha iniziato a lavorare giovanissimo: "Da Lucca sono venuto via che avevo 16 anni. Prima gavetta in Corsica. Poi via in Svizzera, Germania, Canada... Ho vissuto in tredici paesi del mondo differenti e ho avuto l’onore di servire ben otto presidenti. Nel 1968 anche Charles de Gaulle. Venne in visita all’ambasciata francese a Montréal, in Canada, io allora vivevo lì. Ricordo che eravamo 23 cuochi a preparare il pranzo per il Generale e il suo seguito. Emozioni indelebili".

Ora vive a Düsseldorf, in Germania, da trent’anni dove si è sposato e ha trovato la chiave per tenere viva la tradizione che più lo appassiona, l’assaggio dei vini della sua terra: "Per via del Covid è molto difficile muoversi. Ma per anni, insieme a una quindicina di colleghi intenditori tra ristoratori, cuochi e sommelier abbiamo tenuto vivo un appuntamento fisso: ci riunivamo due volte l’anno in uno dei locali a rotazione e, durante la cena, i protagonisti erano sempre olio e vino. Le bottiglie venivano presentate ’al buio‘, permettendo così solo con l’assaggio di decretare il nettare migliore. E all’ultimo evento organizzato nel 2020, Montecarlo ha stracciato tutti – conclude Gianfranco – Con grande piacere il Greo Bernino è uscito al primo posto tra i vini lucchesi, il Picchio rosso 2008 (foto in alto) lo seguiva a poca distanza. Complimenti e auguri al Sangiovese di Lucca, al Greo Giancarlo Viani e a Barbara di Colle di Bordocheo che mi auguro di riassaporare presto nei ristoranti".

Elena Marmugi