Covid e ristoranti: conviene riaprire? I gestori dei locali si dividono

Lucca, il nostro viaggio tra i titolari per capire le loro decisioni

Tenere aperto per delivery e asporto o chiudere? Parlano i ristoratori

Tenere aperto per delivery e asporto o chiudere? Parlano i ristoratori

Lucca, 20 dicembre 2020 - Dopo venerdì sera, il placet concesso da Palazzo Chigi sul Natale è solo un lontano ricordo. Nessuna buona notizia sotto l’albero, con lo stivale che si tingerà - dal 24 dicembre fino al 6 gennaio - di rosso e arancione. Colori ormai noti alla Toscana, con cittadini e attività che da oggi e per soli altri quattro giorni, faranno una vera e propria toccata e fuga in zona gialla.

E se in questo ultimo periodo, abbiamo visto riaprire - non senza qualche difficoltà - la maggior parte degli esercizi commerciali, c’è ancora chi deve alzare del tutto le saracinesche. I ristoranti - dopo l’aut aut o asporto e delivery o niente - possono finalmente aprire i battenti.

Ma quattro giorni di via libera basteranno a convincere i titolari? Per capire se nelle cucine si respira profumo di tordelli o odore di chiuso, abbiamo chiesto ad alcuni ristoratori del centro. Da oggi porte aperte alla Buca di Sant’Antonio: "Per oggi abbiamo ricevuto già molte prenotazioni - racconta Lucia Pacini - Lunedì è il nostro giorno di chiusura, ma valuteremo se farlo o no. Per il Natale proponiamo un menù fisso a 50 euro (antipasto, due primi, secondo e dolce) disponibile per asporto e domicilio. Abbiamo quasi raggiunto il tetto massimo di ordini e, non appoggiandoci a dei fattorini per il delivery, vedremo - a seconda di dove saranno dislocate le consegne - se sarà possibile farne qualcuna in più". Riapre al pubblico anche Gli Orti di via Elisa dove il titolare Samuele Cosentino si dice soddisfatto per le tante prenotazioni arrivate. "Avendo sempre fatto finora asporto e delivery - spiega - la nostra cucina non ha mai totalmente chiuso, permettendoci di prendere questa decisione. Per Natale abbiamo un menù a 35 euro comprensivi di consegna (antipasto, due primi, secondo e dolce), ma siamo già al completo con gli ordini". La saracinesca continuerà invece a rimanere abbassata da Giulio in Pelleria.

"Ho fatto una scelta di convenienza - chiarisce la titolare Marilina Sari - dettata dal non aver mai nemmeno offerto un servizio di asporto e domicilio. Preferisco aspettare il 7 gennaio, perché riaprire oggi sarebbe stata solo una rimessa". Stessa decisione anche per Carmine Mariniello, titolare del ristorante Gigi Trattoria: "Il gioco - spiega - non vale la candela. Durante la settimana la gente lavora, l’unico giorno sarebbe oggi a pranzo e non me la sono sentita. In questi mesi ho fatto asporto e delivery solo dei nostri tortelli al ragù, ma per Natale non proporremo alcun tipo di menù".

Tutt’altro spirito tra i tavoli de Il Mecenate, dove il proprietario Stefano De Ranieri ha accolto la zona gialla con grande entusiasmo. "È il nostro mestiere - afferma - e se c’è la possibilità di stare a contatto con i clienti, noi la sfruttiamo. Anche quattro giorni sono importanti. Per Natale abbiamo un menù a 45 euro (tre antipasti, due primi, due secondi, due dolci e il vino) con consegna inclusa".