Coronavirus, l’amaro sfogo del commerciante. "Soldi veri o sarà un disastro"

Il ristoratore Riccardo Isola: “Basta con gli appelli al vento, servono soldi ’veri’, altrimenti sarà un disastro“

Riccardo Isola gestisce con la famiglia il ristorante L’Isola che non c’era

Riccardo Isola gestisce con la famiglia il ristorante L’Isola che non c’era

Lucca, 3 aprile 2020 - Nell’emergenza coronavirus nessuno resterà indietro, come sostiene da settimane la giunta Tambellini? "Alle dichiarazioni non sono seguiti fatti concreti": ecco le amare, amarissime considerazioni di Riccardo Isola un commerciante che da anni è contitolare del ristorante "L’isola che non c’è' in via degli Asili.  

«Ad oggi – ricorda Isola – la giunta comunale ha semplicemente prorogato (e non annullato) al 30 di giugno tutti i pagamenti delle tasse locali su imprese ed attività commerciali costrette a fermarsi per la crisi sanitaria, mentre sono state confermate l’Imu e la tassa sui rifiuti. Inutile negare che un tale atteggiamento genera sfiducia, sconforto e preoccupazione tra coloro che fanno impresa".

In compenso il Comune, sindaco in testa, è prodigo nell’invitare terzi soggetti a fare la loro parte, come nel caso dell’appello ai proprietari dei fondi affinché ritocchino verso il basso gli affitti. "Mi domando senza polemica – prosegue Isola – se anche i nostri amministratori faranno quanto chiedono ai proprietari dei fondi per quanto di loro competenza o se altresì faranno orecchie, appunto, da mercante. E quanto questi appelli possano essere credibili se fatti da chi fino ad oggi ha aumentato praticamente tutti i balzelli comunali con rincari fino al 100 per cento della tassazione sul suolo pubblico? Mi domando quindi se non dovrebbe essere l’Amministrazione, stavolta, a cambiare radicalmente rotta a dare il buon esempio, con atti concreti, senza invece continuare ad aspettare (come dichiarato più volte) un nuovo decreto del governo ad aprile. Il nostro sindaco, magari in un sussulto di orgoglio, potrebbe prendere carta e penna e scrivere al ministro Gualtieri dicendogli che la situazione delle attività commerciali è disperata, che il decreto fa acqua da tutte le parti, che il credito di imposta del 60% sui canoni di affitto è una presa in giro!".

Secondo Isola, è il momento di iniziative straordinarie, e non quello degli appelli, fini a se stessi, da inviare ai giornali. "Servono non continui buoni propositi ed appelli al vento – conclude – ma veri tagli sulle imposte e soldi, soldi veri. Soldi necessari per sgravare proprio i comuni dal peso della gestione economica della crisi e per continuare a metterli in grado di erogare i servizi necessari, soldi per ripianare il buco nel bilancio comunale dai mancati incassi di imposte come la Cosap, oneri di urbanizzazione, l’addizionale Irpef, ma anche per ripianare il buco che interesserà la galassia delle società partecipate come Sistema Ambiente alla quale verrà a mancare verosimilmente gran parte della Tarir".

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