Coronavirus. Morti altri due anziani. Anche una suora 88enne del centro

Le vittime lucchesi salgono ora a 15. Nuovi contagi: i numeri di Regione e Asl sono diversi Intanto alcuni pazienti gravi e intubati vengono dirottati a Cisanello perché il San Luca è saturo

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Lucca, 25 marzo 2020 - Ancora vittime in Lucchesia per il Coronavirus. Il primo è un anziano di 78 anni che abitava a Segromigno ed era ricoverato da qualche giorno all’ospedale San Luca. La seconda è una religiosa deceduta ieri al pronto soccorso per problemi respiratori. Si tratta un’anziana suora di 88 anni, che abitava nel centro storico. Un decesso legato proprio al Covid-19, come confermato dal successivo tampone effettuato post mortem. Le vittime lucchesi salgono ora 15.  

Nelle ultime ventiquattro ore in Toscana sono stati effettuati 1.850 tamponi, il numero più ato dall’inizio della crisi. E i contagi registrati tornano di conseguenza a salire: sono 24 in più in provincia di Lucca secondo i dati della Regione, mentre l’Asl, con più tamponi validati, fornisce dati più aggiornati e ne conta 2 a Lucca, 4 a Capannori, 1 a Minucciano, Piazza al Serchio 1 e Pieve Fosciana, più 24 in Versilia. Alcuni di questi contagi rientreranno nel bollettino che la Regione emetterà domani.  

E la situazione all’ospedale San Luca sta diventando critica. L’istantanea, poco rassicurante, la scatta Francesco Forfori, primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale di Cisanello. L’ospedale pisano infatti sta accogliendo anche pazienti della Lucchesia. "Stiamo accogliendo - spiega - malati che arrivano da Viareggio e Lucca, dove la situazione è drammatica e non hanno più posti nelle rianimazioni. L’Asl ci ha chiesto di poterli trasferire da noi dove abbiamo un’organizzazione capace di assorbirli. In questo momento a Cisanello Sono 32 i ricoverati tra alta e media intensità di cura, ma abbiamo altri 10 letti pronti e possiamo contare sull’aiuto dei colleghi di malattie infettive e pneumologia per gestirli. Poi, se necessario, possiamo spostarci su altri 15-20 letti in una terapia intensiva materialmente già pronta ma ancora da organizzare".  

Intanto Elisa Montemagni, capogruppo in Consiglio regionale della Lega, sottolinea il disagio delle guardie mediche. "Fra gli operatori sanitari particolarmente impegnati per fronteggiare l’emergenza Coronavirus - afferma - vi sono sicuramente, in prima linea, le guardie mediche che, almeno nella zona di Lucca, paiono essere in numero insufficiente, sottoposte a turni massacranti ed oltretutto, scarsamente dotate dei fondamentali dispositivi di sicurezza, come idonee mascherine, guanti e gel igienizzante. Occorre, dunque correre immediatamente ai ripari, prima che la situazione diventi sempre più insostenibile e pericolosa".  

Paolo Pacini © RIPRODUZIONE RISERVATA